La spiaggia di Castiglione della Pescaia, in Toscana (foto LaPresse)

Dati positivi da Enit e Booking. Chi l'ha detto che andrà così male per il turismo?

Valeria Manieri

Sarà un’estate difficile, ma non da buttare. Si è fermato il calo delle prenotazioni aeroportuali, e i viaggi si allungheranno fino all’autunno

Roma. Se dal Fondo monetario internazionale arriva una batosta sulle stime del pil, per questa estate non tutto sembra perduto. Il turismo in Italia prova a non arrendersi. La curva epidemica cala con grande lentezza, si accendono nuovi focolai, ma sembra apparentemente un lento scivolare verso una convivenza con il virus prudente ma quieta, che fa i conti con il miraggio di un rischio zero ormai accantonato. Nonostante il peggio debba ancora venire in termini socio-economici e il Covid abbia sabotato progetti e perfino matrimoni, alle vacanze estive non si rinuncia. Questo secondo recenti dati dell’Enit e di Booking che ci proiettano fino a ottobre. Dall’estero arriva qualche segnale incoraggiante, che fa sperare in un afflusso di turisti da Europa e Russia. 

 

 

Si è fermato il calo delle prenotazioni aeroportuali dal primo giugno al 19 luglio verso l’Italia: -91,4 per cento. Da qui non si può che risalire. E gli italiani cosa faranno? Per molti sarà un’estate in smart working o cautamente in ufficio o di sussidi di disoccupazione, per chi li avrà. Eppure, dall’ultimo monitoraggio Enit (Agenzia nazionale del turismo), emerge che un 47,5 per cento di italiani partirà. La stragrande maggioranza rimarrà in patria. Ma l’aspetto davvero interessante è che è in atto un tentativo di prolungamento coatto dell’estate fino a ottobre. Sempre secondo le ultime rilevazioni Enit i viaggi si allungano fino all’autunno, distribuendo così i flussi su periodi normalmente di bassa stagione. Il 26,5 per cento sceglierà “sicuramente” la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno per partire, complici anche prezzi più abbordabili. Di conseguenza, il 73,5 per cento dei vacanzieri partirà tra fine giugno e agosto. Una costante per tutti sarà il turismo mordi e fuggi. Sarà un turismo interno più povero, consolidando il trend estivo della “gita fuori porta”: fra i turisti dell’attimo fuggente, il 34,4 per cento pensa di concedersi poche scampagnate, mentre il 27,5 per cento crede di non potersele concedere. Ci sono poi gli irriducibili del weekend, quelli del mare e del turismo di prossimità: uno su dieci è sicuro di dedicare ogni weekend al viaggio, mentre il 21,1 per cento si concederà una gita ogni 2 settimane.

 

Non ci sono ottime notizie per gli hotel. Va per la maggiore il turismo delle case vacanze e delle abitazioni private. Solo il 16,5 per cento dei vacanzieri alloggerà in albergo preferendo dal 3 stelle in su, mentre una quota complessiva del 36,3 per cento di turisti si recherà nelle abitazioni private, un mercato che ormai si sta rafforzando, con una offerta di qualità, soprattutto nei luoghi più gettonati del Mezzogiorno. Meno forti i B&B (8,9 per cento), i villaggi turistici (6,3 per cento) e un po’ fiacchi gli agriturismi (5,2 per cento).

 

Seppure spalmate fino a ottobre, quanto dureranno le nostre vacanze in media? Il 32,8 per cento si concederà fino a 10 notti, il 26,4 per cento anche di più. Soggiorni inferiori a una settimana per il 17,4 per cento che trascorrerà una vacanza da 4 a 6 notti, e per il 10,4 per cento che farà soggiorni brevi da 3 notti o meno. Si consolida la preferenza dei turisti per la Puglia, in particolare per il Salento (12,2 per cento), per la Sicilia (11 per cento) e la Toscana (10,6 per cento). Più staccati Trentino-Alto Adige (7,2 per cento), Sardegna (6,5 per cento) ed Emilia-Romagna (6 per cento).

 

I pochi italiani che si recheranno all’estero sceglieranno l’Europa mediterranea (37 per cento), il nord Europa (29 per cento) e l’Europa dell’est (12,7 per cento). Tra coloro che andranno in località extraeuropee vi è un 6,9 per cento che sceglierà gli Stati Uniti.

 

Anche i dati Booking, la grande piattaforma del turismo per hotel e residenze, confermano quanto l’Italia – nonostante il Covid – piaccia molto e come resista un certo tipo di turismo italiano ed estero che si concentra su città come Roma, Firenze, Napoli, Venezia. Questa la top list dei desiderata, con un 33 per cento di turismo interno, secondo Booking. Sempre da quanto emerge dal colosso del turismo, quasi un terzo degli italiani sta pianificando un viaggio nei prossimi tre mesi: una metà circa ha pianificato una vacanza ma non ha ancora prenotato hotel o alloggi, probabilmente in attesa di verificare l’evolversi dell’emergenza sanitaria in Italia e altrove.

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