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Vince la concorrenza

Redazione

La Corte dichiara illegittima la norma anti Ncc. Il modello Uber va

Con una sentenza le cui motivazioni sono state depositate giovedì 26 marzo, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la disposizione di legge che prevedeva l’obbligo per coloro che svolgono il servizio di noleggio con conducente (Ncc) di rientrare in rimessa prima di potersi rendere disponibile per ulteriori servizi. Nel mese di dicembre del 2018, infatti, la coalizione di governo giallo-verde non aveva trovato meglio da fare che inserire in un decreto legge, destinato a contenere, perfida ironia del legislatore, disposizioni urgenti in materia di sostegno per le imprese, l’ennesimo ostacolo al libero esercizio delle attività degli Ncc. In spregio a qualsiasi principio di libera concorrenza e in ossequio alla sottomissione alla volontà della corporazione dei tassisti, è stato inserito all’interno della disciplina legislativa che regola il trasporto non di linea, risalente al 1992, l’obbligo per chi noleggia con conducente di rientrare in rimessa a conclusione di un servizio di trasporto e prima di poterne intraprendere un altro.

 

All’esito di un giudizio costituzionale promosso dalla regione Calabria, con il quale si lamentava lo sconfinamento dalle competenze statali in materia di disciplina della concorrenza, la Consulta ha stabilito che l’obbligo imposto agli Ncc vìola la Costituzione poiché esso risulta irragionevole e sproporzionato. La Corte dapprima ha riaffermato la centralità del principio della libera concorrenza e successivamente ha ritenuto un aggravio organizzativo e gestionale irragionevole l’onere posto a carico degli Ncc di ritornare in rimessa prima di potere accettare una qualsiasi ulteriore richiesta dei clienti. Ciò, ha ritenuto la Consulta, tanto perché la corsa di ritorno “a vuoto” è già, di per sé, priva di alcuna giustificazione, quanto perché non appare necessario costringere il conducente a recarsi presso la propria rimessa per potere lì raccogliere le prenotazioni, atteso che, chiosano infine i giudici, l’utilizzo degli strumenti tecnologici consente l’incontro fra offerta e domanda di servizi di trasporto con conducente anche al di fuori della sede ufficiale dell’impresa.

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