Bari e i (finti?) fallimenti del mercato. Botta e risposta con il ministro Boccia

Carlo Stagnaro

La banca popolare di Bari tra Pareto – che non ha formulato il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere –, il mercato e la old economy

Al direttore - Il Foglio mi riserva una lezione gratuita sul fallimento del mercato e per questo la ringrazio. Mi permetterà di ricordarle che quando il mercato è incapace di pervenire a una allocazione efficiente delle risorse si viola anche una sola delle condizioni di validità del primo teorema dell’economia del benessere di Pareto. Forse a molti non è chiaro che al tempo della società e del capitalismo digitale se c’è assenza di beni pubblici e assenza di asimmetria informativa il mercato e le sue regole vengono violate sistematicamente. Io sono molto preoccupato di quanto si stia sottovalutando quanto sta accadendo non solo nel mondo dei servizi finanziari, ma anche su come far banca oggi sul territorio. Se non apriamo una discussione seria anche sulla pubblicizzazione dei sistemi di pagamenti, alcune banche territoriali che non sono in grado di fare alcuni investimenti, al di là del credito che fanno con margini ridottissimi e attività tradizionali superate dal tempo, inevitabilmente dovranno mandare a casa nel giro di qualche anno decine di migliaia di prestatori d’opera. E io non voglio assistere inerme a questo passaggio. Se qualcuno si diverte a vivisezionare le parole a margine di un dibattito, gli consiglio non solo di studiare meglio ma anche di adattare le teorie studiate al capitalismo moderno. Ovviamente per la Banca popolare di Bari gli errori sono stati altri: dalle acquisizioni sbagliate ad alcune valutazioni errate sul merito di credito; ma sottovalutare che, al tempo dell’economia digitale, ci sono almeno una decina di comparti che stanno cambiando pelle e che la catena del valore è stata in alcuni casi stravolta e in molti altri cancellata penso sia molto superficiale, così com’è superficiale sottovalutare la necessità dell’intervento pubblico. In ogni caso, sul mercato, sul suo funzionamento e sui suoi fallimenti, sono sempre disponibile a ricevere lezioni adeguate da docenti all’altezza.

Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie

  

Risponde Carlo Stagnaro. Caro ministro, grazie per la lettera. Mi conceda qualche precisazione ulteriore. Primo. Vilfredo Pareto ha molti meriti ma tra questi non c’è l’aver formulato il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere. Secondo: lei inverte premesse e conseguenze del teorema, il quale dice che, se certe condizioni non sono rispettate, l’allocazione delle risorse non sarà necessariamente efficiente (e non viceversa). Terzo: in ogni caso questo non c’entra nulla con la Banca popolare di Bari. Quarto: il fallimento di Bpb è il crac più old economy che ci sia, altro che digitalizzazione. Quinto: se, come dice lei, la digitalizzazione riduce l’estensione di beni pubblici e asimmetrie informative, allora riduce anche il rischio di fallimenti del mercato. Sesto. Se vogliamo tornare a Pareto: “Gli uomini possono prestare fede a una teoria di cui conoscono poco più che il nome; il che del rimanente è fenomeno generale in tutte le religioni”. All’epoca parlava dei socialisti che non avevano letto Marx, ma probabilmente non immaginava che circa un secolo dopo sarebbe valso anche per alcuni economisti che oggi citano lui.

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