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Anche salvare Pop Bari ha i suoi rischi

Redazione

Per S&P e Fitch il salvataggio può mettere nei guai Mediocredito

Due delle maggiori agenzie di rating, S&P e Fitch, suonano un campanello d’allarme sul salvataggio della Banca popolare di Bari ritenendo che l’operazione potrebbe avere ripercussioni negative su Mediocredito centrale, la banca di Invitalia scelta come salvatrice. Una doccia fredda per Palazzo Chigi, che ha impostato un piano per tirare fuori dai guai la banca barese senza, forse, valutare che questo potrebbe in prospettiva peggiorare il merito di credito dell’istituto pubblico attraverso cui sarà attuato l’aumento di capitale fino a 900 milioni di euro, come previsto dal decreto. In particolare, per S&P tutta l’operazione mette in evidenza il ruolo che Mcc svolge nell’attuazione della politica del governo. “La potenziale integrazione con Popolare di Bari potrebbe alterare del tutto il profilo economico e finanziario del Mediocredito”, osserva nella sua nota S&P aggiungendo che l’attuale rating (BBB-/A-3, livello che rientra nell’investment grade, cioè di investimento sicuro o poco rischioso) potrebbe essere abbassato di uno o due tacche nei prossimi 12 mesi, se, a seguito dell’acquisizione della Pop Bari si arrivasse alla conclusione che si è deteriorato il profilo di rischio della banca pubblica e intaccata la sua solvibilità. “Popolare di Bari è un istituto finanziario problematico che potrebbe richiedere una profonda ristrutturazione e risorse. Sebbene un apporto di capitale fino a 900 milioni rappresenti un massiccio miglioramento rispetto all’attuale base azionaria di 250 milioni del Mediocredito, dovremo valutare se sarà sufficiente ad attutire il possibile effetto dell’integrazione sul capitale e sulla posizione di rischio dell’entità combinata”. Una considerazione tecnica per dire che i soldi potrebbero non bastare a rendere l’operazione sostenibile. S&P, infine, ritiene “rilevante” che anche il Fondo interbancario di tutela dei depositi intenda partecipare al salvataggio della Pop Bari. Peccato, però, che proprio ieri si sia registrato un certo raffreddamento con le dichiarazioni del presidente del Fondo Salvatore Maccarone, che si è detto disponibile, anche se è troppo presto per dire se ci sono le condizioni per intervenire. I salvataggi sono costosi e non privi di rischi.