Affidabile e paziente, piace sempre di più il babysitter maschio

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Roma, 6 set. (Labitalia) - Affidabile, discreto, paziente e poliedrico. E' così che viene percepito il profilo del baby sitter, declinato al maschile, secondo uno studio promosso dalla startup Vicker, in collaborazione con l'associazione Donne e qualità della vita della psicologa Serenella Salomoni.

Roma (Labitalia) - Affidabile, discreto, paziente e poliedrico. E’ così che viene percepito il profilo del baby sitter, declinato al maschile, secondo uno studio promosso dalla startup Vicker, in collaborazione con l’associazione Donne e qualità della vita della psicologa Serenella Salomoni.

 

La conferma del trend arriva dalla app creata da Vicker, l'unica riconosciuta dal ministero del Lavoro che mette in comunicazione chi cerca un servizio, qualificato e perfettamente in regola, con chi si candida a svolgere con professionalità una mansione per la quale si sente tagliato e ha i numeri. Come, ad esempio prendersi cura dei bambini. Anche se sei un uomo.

 

“In effetti -dice Luca Menti, cofondatore insieme a Matteo Cracco della start up che sta spopolando con 15mila download e oltre 800 transazioni completate in circa cinque mesi- su Vicenza e Roma, le prime due città in cui abbiamo lanciato Vicker a pieno regime, il 35% degli utenti che ha richiesto un servizio di baby sitting ha poi scelto un uomo. E a Milano e Padova, dove abbiamo lanciato rispettivamente una e due settimane fa la campagna per la ricerca dei lavoratori per poi rendere il servizio operativo al 100% entro fine mese, più o meno un terzo delle persone che si sono candidate come babysitter sono di sesso maschile”.

 

Del resto, i tempi siano cambiati e per affidare alcuni incarichi, un tempo appannaggio esclusivo delle donne, si procede oggi valutando le competenze delle persone e non certo il genere, come conferma lo studio di Serenella Salomoni, realizzato attraverso un monitoraggio con metodologia Web opinion analysis sui principali social network (Facebook, Twitter, LinkedIn), coinvolgendo 1.200 internauti, di entrambi i generi, con età compresa tra i 18 e i 65 anni.

 

Secondo lo studio promosso da Vicker, sempre più genitori ricorrono a baby sitter maschi, per una serie di motivi: l'uomo ha più pazienza nel gestire i bambini nel 59% dei casi, gioca volentieri nel 63% delle situazioni, si innervosisce meno 55%, è più puntuale (42% dei casi) e ritenuto dagli stessi genitori più affidabile (53% dei casi).

 

Inoltre, spiega ancora lo studio promosso da Vicker, i baby sitter di sesso maschile sono più ricettivi rispetto ai consigli e alle indicazioni delle mamme, abbassando così il rischio di dinamiche competitive, secondo il 33% del campione. Gli uomini per il 52% sono anche più creativi delle omologhe donne e per il 20% sono più portati per le attività fisiche e utilizzano un linguaggio comprensibile per i più piccoli.

 

Non sono solo gioie: gli uomini hanno anche una serie di difetti. Per il 66% sono più disordinati, per il 64% hanno meno competenza nel preparare pranzo e alimenti per i piccoli. Secondo gli psicologi dell’infanzia interpellati da Vicker, per il 33% i baby sitter uomini risultano troppo permissivi e, per il 44%, sono più soggetti ad ansia e agitazione in caso di emergenze e imprevisti.

 

Come spiegano questa tendenza i fondatori della app che assicura tutti i lavoratori con il colosso Zurich e che ha lanciato questa estate una campagna a favore degli anziani? La parola chiave è fiducia, nella piattaforma e nei servizi accessibili attraverso Vicker. “La tendenza solitamente da parte di chi richiede un servizio -spiega ancora l’imprenditore vicentino Luca Menti- è sperimentare prima Vicker con cose semplici come piccole riparazioni o lavori di manutenzione che si rendano necessari a casa".

 

"Dopo aver constatato che tutto è andato bene -dice- e che il sistema funziona e che dunque Vicker è un referente affidabile per alleggerirsi delle incombenze di tutti i giorni, le persone solitamente passano a sperimentare un servizio che le coinvolge in prima persona, come una seduta di estetica o di trucco a domicilio, oppure un massaggio viso e corpo. In altre parole, la fiducia nei nostri confronti cresce ogni volta che un utente richiede un servizio e ne rimane soddisfatto, e cresce anche grazie a una app semplicissima da utilizzare e dunque accessibile a tutti”.

 

"La fiducia che ispiriamo nei nostri utenti -fa notare- è lo sponsor migliore per veicolare l’idea di una tecnologia che metta alla portata di tutti un servizio che ci consente di affidare ad altri una serie di incombenze quotidiane, permettendoci di avere più tempo per noi stessi. Non a caso, il nostro motto è 'Trova il tempo per le cose che ami!'”.

 

“Va da sé -sottolinea Monti- che dopo un servizio per una riparazione e in seconda battuta per la cura della propria persona l’utente faccia un ulteriore investimento di fiducia e ricorra a Vicker non solo per trovare un dogsitter ma anche e soprattutto per aiuto compiti, servizio di accompagnamento a scuola o alle attività pomeridiane e, più in generale, baby tutoring".

 

"A quel punto -assicura- l’utente si fida talmente tanto di Vicker che poco importa il sesso del baby sitter. Quel che conta sono le referenze dei lavoratori e i feedback lasciati dagli altri utenti sui lavoratori stessi che, rapportati ovviamente al numero delle candidature avanzate, ci consentono di parlare di un vero e proprio boom di richieste per baby sitter di sesso maschile”.

 

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