Anche Bmw finisce nello scandalo emissioni e trascina in basso le Borse europee

Redazione
La compagnia tedesca accusata di aver manipolato i dati riferiti al suv X3 xDrive20d. E l'Ue "invita" gli Stati membri a monitorare i limiti di inquinamento delle auto

Non solo Volkswagen. Un altro gruppo premium dell'industria automobilistica tedesca sembra essere stato "contagiato" dallo scandalo sui test falsati sulle emissioni di smog: le azioni di Bmw a metà seduta perdono circa il 7 per cento (ma hanno toccato anche il meno 10 per cento) dopo le rivelazioni della testata specializzata Autobild che ha rivelato i risultati di un test condotto dall'International Council on Clean Transportation (ICCT) su un modello di punta della casa bavarese.

 

Riferisce il settimanale che il suv X3 xDrive20d presenterebbe - in condizioni di guida reale su strada - emissioni fino a 11 volte superiori al massimo definito dalle normative europee. Bmw ha smentito le notizie riportate dai media tedeschi ("Bmw rispetta le norme legali in tutti i paesi", si legge in una nota), ma le nuove rivelazioni sono state sufficienti per causare una nuova ondata di vendite sulle piazze europee soprattutto dei titoli legati alle case automobilistiche.

 

Le azioni Volkswagen che erano arrivate a guadagnare l'8 per cento, ora avanzano del 2,3 per cento. Giù del 5,2 per cento Fiat. Francoforte perde il 2,01 per cento, Milano l'1,2 per cento, Londra lo 0,7 per cento, Parigi l'1,5 per cento e Madrid lo 0,58 per cento.

 

[**Video_box_2**]Mentre alcune fonti interne alla Volkswagen fanno sapere che domani la compagnia renderà pubblici i nomi dei responsabili dei test anti-smog truccati, la Commissione europea ha confermato di aver "invitato" i governi ad assicurare che le autorità nazionali conducano indagini per verificare il rispetto dei limiti di inquinamento delle auto. La portavoce non ha fornito indicazioni precise sulla portata di tali indagini che, in linea di principio, dovrebbero riguardare tutte le case automobilistiche. "Il nostro ruolo è quello di fornire un impulso e creare una piattaforma affinché gli Stati membri possano scambiare le informazioni", ha spiegato la portavoce della Commissione.