Alcuni dei personaggi pubblici "spiati" nell'ambito dell'inchiesta sul presunto dossieraggio

Di cosa parlare a cena stasera

L'inchiesta sul dossieraggio svela le storture di un sistema bacato

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Gli accessi ai dati, le commistioni tra ufficiali, magistrati e giornalisti, un lavoro che non ha nulla a che fare con la ricerca di notizie e riguarda invece la creazione, l’invenzione, di notizie. E il tentativo di danneggiare o condizionare carriere e di tenere i poteri pubblici sotto scacco. Basterebbe molto meno per chiedere la totale cancellazione di un sistema bacato, in cui queste cose non sono solo possibili ma vengono esibite come meriti. Ed è stupefacente che il sindacato dei giornalisti dia copertura ad attività illegali e alla costruzione di banche dati a uso di committenti che con il giornalismo non hanno niente a che fare. 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il Foglio documenta le spese italiane in aiuto all’Ucraina e mostra che sono maggiori di quanto si dica e le responsabilità da assumere nel Mar Rosso (con la solita astensione a 5 stelle).

Fatto #2

La commissione europea fa un super multa ad Apple per la limitazione dell’accesso a servizi di streaming musicale diversi da quello della casa. 

Fatto #3

Sulla questione taxi (mancanti) a cena dovete rispondere che di fronte una domanda di servizi pagati è certo che, prima o poi, arrivi un’offerta nuova. Nel caso dei taxi e della mobilità in parte sta già succedendo con le auto e gli scooter condivisi, con le bici elettriche disponibili nelle grandi città, con i monopattini. Mentre Uber funziona anche in Italia per chiamare gli Ncc e avere un servizio leggermente più caro ma più accurato di quello del taxi. Anche i lentissimi amministratori del trasporto pubblico stanno cominciando a dare qualcosa in più, ad esempio con alcuni collegamenti pensati per le necessità di chi deve spostarsi tra le stazioni, i centri storici, i quartieri a forte ricettività.
 

Fare collegamenti collettivi, come quelli con pullman da zone urbane verso aeroporti è consentito e sta solo all’iniziativa privata avviarne la disponibilità per gli utenti. E si potrebbe pensare, ad esempio, a servizi avviati da consorzi di alberghi per trasportare clienti da stazioni e aeroporti verso alcune destinazioni nei centri storici. Tutto questo per dire che la battaglia dei tassisti in difesa della loro posizione di forza sul mercato (dove possono decidere loro quando e come erogare il loro servizio, arrivando all’estremo di non rispondere alle chiamate) è destinata a un esito vittorioso nella tattica ma a una sconfitta strategica. Inevitabile che in una condizione di squilibrio così evidente si insinuino le iniziative di abusivi e opportunisti vari. Anche oggi le sigle sindacali dei tassisti ne segnalano la presenza in gran numero all’aeroporto di Fiumicino. Lo fanno anche per distrarre, certo, ma il fenomeno esiste ed è diffuso. Solo che non nasce dalla volontà truffaldina di pochi, ma dalla necessità di servizi e di mobilità di molti. 

Oggi in pillole