(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Tajani va in Germania e stempera le polemiche con Berlino

Giuseppe De Filippi

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Quanti siamo mentre parliamo di blocchi navali e altri modi per fermare l’immigrazione. Sì, certo, poi c’è anche la questione della natalità e ci sono gli incentivi e gli aiuti pubblici. Vedremo cosa c’è davvero nella manovra, ma il trasferimento dai propositi alla regolazione, quando si parla di demografia, è terribilmente difficile.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito. Antonio Tajani coraggiosamente tra i tedeschi appena insultati dai suoi colleghi di maggioranza riesce a trovare qualche punto di ragionevole intesa con la Germania e forse la famosa strategia comune europea (di cui parlavamo ieri) ha qualche possibilità di avanzamento. Spiritosa la ministra tedesca di fronte all’inevitabile domanda sulle polemiche italiane contro gli aiuti governativi da Berlino alle Ong operative nel Mediterraneo. “Il 95% dei salvataggi- ha detto- li fa la Marina italiana”. Che è un modo per dire la verità sul modo di operare dell’Italia senza il velo del trucismo di maniera indossato dai nostri governanti. E FdI sembra dare una mano.

Fatto #2

Il governo si butta nel 3x2 o in qualcosa di simile. Il tema è serio, perché la riduzione di potere d’acquisto colpisce in modo doloroso molte famiglie. La soluzione è un po’ volontaristica e un po’ corporativa. Facciamo ovviamente i migliori auguri, ma le esperienze storiche mostrano che gli accordi di calmiere non funzionano. Tuttavia, come indicazione ai consumatori e alle imprese può avere effetti sulle scelte e sulle aspettative e produrre effettivamente qualche risultato. Dipende, in parte, dalla credibilità dell’iniziativa.

Fatto #3

Il lavoro sulla manovra parte con una certa dose di cautela nel trattamento dei conti pubblici. Sembra che ci sia spazio per coprire la riduzione del cuneo fiscale e per avviare un primo piccolo modulo di delega sul fisco. Per il resto bisognerà giocare tra gli equilibri del bilancio. Matteo Salvini mette le sue carte sul ponte Calabria-Sicilia e, forse, lascia lavorare in pace Giancarlo Giorgetti. Pungolato a sua volta dai mercati (di cui si è dichiarato pubblicamente un attento e prudente osservatore).

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