(foto Ansa)

Di cosa parlare stasera a cena

Gli attacchi al governo dalla Francia questa volta sono troppo

Giuseppe De Filippi

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Un po’ va bene, ma alla lunga diventa noioso cioè molto peggio che grave. Lo stillicidio di dichiarazioni impancate contro il governo italiano da esponenti politici francesi sembra fatto apposta per minare sia il lavoro diplomatico di riavvicinamento sia gli sforzi congiunti per ottenere diverse politiche migratorie in sede europea. Questa volta, però, sembra che il governo italiano non intenda dare troppo seguito a battute anche molto pesanti. Anzi, Giorgia Meloni parla di un prossimo incontro con Emmanuel Macron.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Ma la lasciamo o no la Via della seta, cui l’Italia aderì con slancio e in solitudine rispetto agli altri paesi europei? Dopo le voci di ieri è partita un’offensiva diplomatica cinese. E Meloni chiede ancora un po’ di tempo per ragionare sul tema.

Fatto #2

Mentre aumenta nel dibattito pubblico il senso di allarme per i delitti nelle stazioni delle principali città il ministro Matteo Piantedosi pubblica, quasi controvoglia, statistiche che mostrano un calo della pericolosità nei grandi scali, con un meno 39% dei fatti gravi avvenuti nella stazione milanese. È chiaro che anche un episodio di violenza o un delitto è degno di allarme sociale e di richieste di maggiore impegno alle forze di polizia, ma l’evidenza statistica ci dice qualcosa sul modo in cui i fatti vengono rappresentati. E non sorprende che, invece, aumentino gli investimenti nelle aree commerciali delle stazioni (ma c’è anche lo Starbucks dei politici in arrivo).

Fatto #3

Ripeschiamo un po’ delle parate putiniane di ieri, non quella di Mosca ma quella di Khabarovsk, dove c’era fiero e impettito il criminale di guerra di Bucha.

Oggi in pillole

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