(foto di Ansa)

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La doccia gelata di Twitter per Elon Musk

Giuseppe de Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Twitter si difende dal tentativo di scalata iperaggressiva da parte di Elon Musk trasformandosi in un boccone avvelenato, cioè in una società non efficiente dal punto di vista della contendibilità e, in parte, anche dal punto di vista gestionale. La partita resta interessante, anche perché colpi di scena possono avvenire dentro e fuori dal perimetro del social dell’uccellino. Musk ha raggiunto il livello di ricchezza e di successo in cui si comincia a perdere un po’ il controllo di sé e soprattutto, per qualche ragione misteriosa, si diventa una specie di super-giornalista-filosofo-pensatore.

 

In Italia, con meno mezzi e ambizioni proporzionate, compravano giornali oppure pubblicavano paginate con loro appelli, di solito mal scritti e confusi nell’analisi. Le intuizioni realizzate e celebrate dal mercato danno un senso di potenza e creano il bisogno di confermarsi nel risultato e di essere acclamati. L’impressione è che Musk sia tentato contemporaneamente dal desiderio di fare l’editore dove non esistono tecnicamente editori (cioè nei social media) e di reinventare la comunicazione come sta tentando di reinventare la mobilità. È una delle poche vicende, fuori dal dramma della guerra, che meritano di essere seguite con curiosità.

 

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1

Mario Draghi è positivo al Sars-CoV-2, senza gravi sintomi. Non andrà alle importanti visite in Angola e Congo, dove saranno Luigi Di Maio e Roberto Cingolani a firmare per la parte italiana i contratti sulle nuove forniture di gas.

 

Fatto #2

Il disastro umanitario degli ucraini costretti ad abbandonare le loro case, il più grande esodo di persone nell’Europa post seconda guerra mondiale, una condizione sufficiente a far invocare per il governo russo la corte penale internazionale.

 

Fatto #3

I capi militari e dell’intelligence russi che (a certe condizioni) potrebbero non poterne più di Vladimir Putin. E quelli che, invece, vivono nelle libere democrazie ma sono sempre schierati contro di esse, così è facile (e non dovremmo stupircene) anche la convergenza tra socialismo nazionalista e conservatorismo autoritario.

 

Oggi in pillole

 

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