DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Il pragmatismo di Merkel vince la sfida sui migranti

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Quando si può rivendicare un risultato bisogna farlo, perché la politica e il potere devono anche lasciare un segno delle realizzazioni. Angela Merkel chiude la partita sulla crisi migratoria affrontata con coraggio e visione, ponendo obiettivi. E, ora, fuori da ogni questione elettorale o legata al suo personale futuro politico, dice, ripetendo le stesse parole con cui assunse l’impegno (ma cambiando il tempo verbale), che “ce l’abbiamo fatta”. Sono stati circa 800 mila i rifugiati accolti in pochi mesi nel 2015 in Germania. Vale la pena ricordarlo a chi, qui, invece specula politicamente su numeri ben più bassi.

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1 

Perché poi c’è anche l’estremizzazione dell’uso propagandistico e anche peggio dei migranti, come succede al confine tra Bielorussia e Polonia, in base alla strategia del dittatore Alexander Lukashenko. La risposta dell’Ue.

 

Fatto #2

E ci sono incoerenze e coerenze logiche. L’incoerenza di Giorgia Meloni è da record, riuscendo a infilare una bugia (la definizione di “sperimentale” per il vaccino anti-Covid) legandola a una conseguenza, o premessa, o quello che è, completamente campata in aria (gli sbarchi di migranti).

 

Fatto #3

I 5 stelle e le idee ancora confuse quando c’è di mezzo la giustizia e le vicende di corruzione presunta o dimostrata o semplicemente falsa a carico di politici. La svolta di Luigi Di Maio, con il riconoscimento degli eccessi giustizialisti e della follia populista anticasta, non sembra che sia stata capita e tantomeno interiorizzata. Oggi in aula il parlamentare eletto con i 5 stelle e già sottosegretario nel governo grillo-leghista, Vittorio Ferraresi, è tornato a offendere e attaccare l’ex sindaco di Lodi, sì proprio quel Vittorio Uggetti che era stato accusato, processato e danneggiato da violente campagne politiche e di stampa, per poi essere completamente assolto, e dalla cui vicenda aveva preso spunto Di Maio per scrivere al Foglio chiedendo scusa per certi comportamenti del passato. “Mai più gogna, chiedo scusa”, diceva Di Maio, ma non è bastato a convincere tutti i grillini. Qui c’è lo stenografico con le parole di Ferraresi, che premette di intervenire a nome del M5s. Nel testo c’è la risposta in aula di Stefano Ceccanti, dalla quale poi nasce un suo tweet. E Filippo Sensi, altro deputato Pd, di fronte a certe affermazioni in tema di giustizia chiede di riflettere bene sull’alleanza organica con i 5 stelle. Con un corollario: bravo Morra, incassi il suo e non scocci più.

 

 

Oggi in pillole

  • Barack Obama alla Cop26, constata che ora ci sono tante Grete. Una, la prima, lo critica, e lui, diciamolo, la butta un po’ in caciara chiedendo di ascoltare tutte le Grete.
  • La pandemia che riaccelera (e potete immaginare da dove partano i contagi).
  • Farsi comandare da Twitter e quel che ne consegue. Qui il famoso tweet con cui Elon Musk (ah, ora si fa chiamare Lorde Edge, basato a Trollheim) chiedeva come comportarsi con una quota rilevante della sua azienda. L’esito è noto ma è anche vero che il mercato l’ha presa male, facendo crollare il titolo Tesla.
  • L’attentatore, per fortuna non troppo esperto, di Cannes, con permesso di soggiorno emesso da autorità italiane.
  • Le regole per andare a sciare (c’è l’assicurazione).
  • La felicità dilaga.