(foto Ap)

di cosa parlare stasera a cena

Perché la transizione europea sulla mobilità annunciata oggi è un azzardo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

La tentazione è quella di non prendere troppo sul serio le transizioni annunciate e programmate un po’ pomposamente e su periodi molto lunghi. Però è vero anche che quelle della Commissione europea sul futuro dell’automobile e della mobilità in generale sono affermazioni molto impegnative. La prima, qui presentata da Ursula Von der Leyen è da dimostrare, la seconda è più un appello e una speranza che un programma di politica industriale. Attenzione al destino di una filiera produttiva, quella della motorizzazione a benzina, a gasolio e gas (quest’ultimo resta il carburante con minore impatto ambientale se vengono considerati tutti gli effetti, dall’estrazione al consumo) in cui, in più di cento anni di storia e di sviluppo industriale, sono state accumulate enormi conoscenze tecniche ed esperienza lavorative. 
 
Per essere più chiari, in quei settori c’è stato un investimento straordinario in competenze e lo stiamo azzerando. Nasceranno certamente nuove tecniche e nuovi ambiti di ricerca, ma il metodo usato per imporre le transizioni anziché accompagnarle resta preoccupante. Anche perché, poi, il corollario è una specie di chiusura commerciale della fortezza Europa, in nome della tutela degli obiettivi ambientali. Mossa che espone a ovvie ritorsioni e che finirebbe per tradursi in costi più alti per alcuni prodotti, alcuni dei quali essenziali per le industrie europee. 

 

Le tre cose principali

Fatto #1

La cosa giusta annunciata ieri da Mario Draghi e Marta Cartabia oggi è diventata anche un po’ più giusta, e, soprattutto, più politica. Perché alla visita, doverosa ma innovativa rispetto ai governi precedenti, nel carcere luogo di terribili abusi e violenze ai danni dei detenuti, si associa la presentazione dei progetti di riforma della giustizia, legandoli all’attuazione del piano di ripresa. Parlando da Santa Maria Capua Vetere, luogo in cui lo stato è mancato, avviene l’effetto paradossale di rafforzare la credibilità degli annunci governativi. 

Fatto #2

Governo al lavoro sul progetto di accesso nei locali pubblici riservato a chi ha certificazione vaccinale o tampone negativo recente. Dopo i fulmini lanciati ieri i liberali improvvisati si sono un po’ acquietati, per tornare a dedicarsi a chissà quali battaglie. Sempre più spesso, e senza perdere un colpo, la voce di Renato Brunetta riesce a distinguersi dalla rincorsa al populismo da parte di altri leader dello stesso schieramento. E si distingue, sempre nello stesso schieramento, anche un presidente di regione come Giovanni Toti

Fatto #3

Com’è andato l’apprendimento scolastico in quest’anno di chiusure sparse e rarissime aperture per le scuole. I test Invalsi mostrano i punti di debolezza e indicano come siano colpiti soprattutto i ragazzi e le ragazze con potenzialità ma frenati da condizioni locali, familiari, economiche. Limiti che sarebbero stati superabili con una migliore organizzazione e qualità dell’insegnamento, e questa è una ferita per il paese. Lo mostra bene questo studio

Oggi in pillole

- Intanto (per aggiungere un po’ di forza ai punti #2 e #3 nella conversazione informata a cena) ci sono i dati sull’andamento dei contagi.

- Continua il tormento giudiziario egiziano per Patrick Zaki, per ora senza esito tutte le pressioni italiane e internazionali.

- Il confronto parlamentare sulla legge Zan. I numeri con cui vengono respinte le pregiudiziali e le altre richieste sono talmente risicati da far pensare a un avvertimento sul voto segreto.

- E anche le nomine Rai stanno subendo qualche colpo dalla guerriglia, se ne parla oggi sul Foglio. E qualche altro fatto sta avvenendo in parlamento, perché mentre scriviamo non c’è ancora accordo sui nomi dei nuovi membri del consiglio di amministrazione. Il voto è previsto in serata sia alla Camera sia al Senato.

- Papa Francesco è uscito dal Gemelli dopo la convalescenza.

- Un Matteo Berrettini ragazzino ma già promettente.

- Nella nostra cara Francia è festa nazionale.