Aris Oikonomou, Pool Photo via AP

Di cosa parlare stasera a cena

Dove arriverà il metodo Draghi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Potremmo chiederci, attorno a qualche tavola estiva, dove arriverà il metodo di Mario Draghi, di cui abbiamo parlato ormai in molte cene, e che ieri, con la decisione sulla giustizia, ha aggiunto un'altra tappa al percorso del governo. Perché sono sì di scarso peso le eccezioni successive sollevate da un trio a 5 stelle composto da Giuseppe Conte, Alfonso Bonafede e Alessandro Di Battista, e sembrano, più che altro, un ossequio quasi ironico al Fatto e alla sua delusione. Ma il metodo Draghi, per proseguire nell'applicazione, ha un punto forte nella imprevedibile e inconfessata convergenza tra Pd e, di volta in volta, parti del centro-destra. Sì, c'è la legge Zan e tutto ciò che comporta in termini di contrapposizione, e sia mai che si tratti di contrapposizione negoziabile, giammai. Ma poi c'è tanto altro, è la giustizia non era poco in quel tanto altro. E poi ci sono nomine delicate. Guardate un po' queste qui, nientemeno che per la Rai, è capite che il metodo ha un futuro. E Filippo Sensi, tra i nostri più cari fornitori di spunti per conversazioni a cena, ricorda le prossima occasioni in cui Draghi dovrà tagliar corto.

 

Le tre cose principali

Fatto #1 Si va verso la terza dose, anche perché forse la durata della copertura è minore di quanto atteso. Siamo entrati, almeno nella parte di mondo sottoposta per prima alla prova della pandemia, in un nuovo periodo, più simile alla convivenza con il virus che all'emergenza. Ma, anche dopo mesi di esperienza, procediamo sempre immersi nella confusione comunicativa. E si torna a parlare di focolai.


Fatto #2 Parlate di Emanuele Trevi, con la scusa dello Strega, della sua sincerità (parola traditrice e spesso usata a sproposito) e fatevi guidare dalle ottime cose uscite, in vari momenti, sul Foglio.


Fatto #3 Non c'è la corsa a licenziare, per ora almeno, ma sembra anche per dopo (comunque già prima della pandemia le aziende avevano ridotto il personale al minimo e, anzi, ora, per ripartire, potrebbe esserci bisogno di assunzioni). E questo dice la presidente di Confindustria Vicenza riportata da Dario Di Vico.

 

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