(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Il M5s perde pezzi ma guadagna posizionamento politico

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Parte il governo di Mario Draghi con piena operatività e ampi margini nella fiducia parlamentare. Teniamo sempre a mente le tre riforme cardine, quelle di fisco, pubblica amministrazione e giustizia. Il loro cammino ci dirà qualcosa sullo stato di salute del governo. Senza bisogno di strappi o di colpi di scena immediati, certamente. Per le tre riforme l’appuntamento con l’approvazione di gran parte delle norme che le comporranno è per la fine del 2021. È un fatto quasi obbligatorio per il fisco, anche perché lo stesso Draghi ha voluto escludere mosse a effetto o provvedimenti fatti per ottenere risultati immediati ma non in grado di modificare il sistema nel suo complesso. Se davvero la consegna del silenzio avrà un seguito se ne parlerà solo nelle sedi opportune, che sono le commissioni parlamentari e i tavoli di confronto con le parti sociali. Il precedente del 1973 è stato opportunamente ricordato. Altri casi, più recenti, di riforme di sistema andrebbero invece ricordati per evitare alcuni errori. Per la giustizia non stiamo neanche a ricordarlo. E certamente mettere prima a fuoco i ritardi e le inefficienze della giurisdizione civile aiuterà a partire nel modo giusto. E ci vogliono assieme coraggio e cautela anche per la pubblica amministrazione. Renato Brunetta ha già avuto un’esperienza nel settore, che ha affrontato sì con coraggio ma forse con poca cautela, e perciò involontariamente rafforzando il repertorio di luoghi comuni sui fannulloni o sugli assenteisti. Si potrebbe tentare un suggerimento, ma prendiamolo come una chiacchiera a cena e niente più. Si potrebbe puntare su ciò che nella macchina statale funziona e provare a estendere quelle pratiche efficienti, invece di giocare tutto o quasi sulla comunicazione (come avvenuto nella precedente esperienza di Brunetta) e quindi dare in pasto ai giornali solo ciò che non funziona. Invece di raccogliere testimonianze di furbizie e assenteismo andrebbero cercate quelle che hanno a che fare con storie di successo. La possibilità di guardare alla riforma della P.A. con altri occhi c’è, e questo Brunetta lo sa benissimo, perché la digitalizzazione la sta cambiando e stravolgendo. Forse è proprio lui il ministro che più di tutti deve lavorare a fianco di Vittorio Colao. 

 

Le tre "cose" principali 

 Fatto #1 

Il tonno si è girato e con una scodata li ha dispersi. Chi voleva aprire la scatoletta ne è stato colpito ma potrebbe essere una di quelle sberle che fanno crescere. Alla fine il movimento 5 stelle perde qualche pezzo ma guadagna posizionamento politico. I pezzi persi sono, con tutta la simpatia e anche la antipatia possibili, parlamentari di cui nessuno saprebbe cosa farsi per mandare avanti non un paese, ma anche una minima capacità di presidio, dall’opposizione, di qualche sparuta rappresentanza pazzoide. Sono stati forse il tributo pagato dai 5 stelle alla loro crescita tumultuosa, quando si raccoglieva un po’ di tutto e facilmente si cadeva prede di spacciatori di stramberie, di retroscenisti da strapazzo, di complottisti da bar. Succede e poi però succede anche che si possa provare a imparare qualcosa, per piacere o per forza. Da ora in poi vanno osservati, tenuti d’occhio, per capire dove vogliono portare i voti residui e se riescono a trasformarsi, come nella migliore tradizione politica italiana. A modo suo sembra un po’ la tesi di Beppe Grillo

 

Fatto #2 

Forse dovremmo parlare di vaccini e campagna vaccinale con più serenità. Intanto ricordando sempre (lo ha fatto anche Draghi) che siamo protagonisti di un successo straordinario della medicina e dell’industria farmaceutica. Perché la disponibilità dei vaccini a un anno dall’individuazione del virus resta un risultato su cui non si osava sperare. Quello è la luna, i ritardi e gli assestamenti sull’uso più efficace dei vaccini sono il dito. E poi anche la campagna vaccinale va vista come un grande impegno logistico ma la cui complessità va ridimensionata. Non stiamo parlando di chissà che operazione, si tratta di avviare un’attività ripetitiva e localizzabile, per la gran parte delle persone (tranne i casi specifici di cui occuparsi per chi ha ridotta mobilità) nel raggio di qualche decina di chilometri al massimo da casa. Le dosi, poi, stanno arrivando e sempre di più. Mentre gli ultimi dati sull’efficacia sono stati rivisti fortemente al rialzo, come ad esempio per il caso di AstraZeneca e di Pfizer. Ecco qui un caso di scuola, per la sua sostanziale banalità, di come distribuire le responsabilità e gli impegni per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini. 

 

Fatto #3 

Poi dice che uno è garantista, oppure che la giustizia ordinaria è meglio di quella sportiva. E comunque il punto è che qualcuno ha manomesso il campione dell’urina e lo ha fatto per ragioni legate a scontri di potere interni alla federazione internazionale di atletica leggera. 

 

Oggi in pillole 

- Come va oggi.

- Aspettativa di vita ridotta di un anno negli USA.

- Qui non se ne parla tanto ma il Texas sta sperimentando una débacle organizzativa nei servizi pubblici assolutamente spaventosa.

- Il trasporto aereo sta soffrendo enormemente in tutto il mondo. Ed è un caso ben rappresentativo della distruzione di valore e di capacità produttiva a causa della pandemia. Ed è anche un esempio della situazione in cui si trovano i governi, costretti a decidere se mantenere in vita le compagnie o lasciarle andare.

- In Portogallo fa freddo e se ne muore (o meglio si muore di povertà).

- Tentato contagio.

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