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Di cosa parlare stasera a cena

L'effetto del virus sul pil e il ritorno del freddo in Italia

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il virus potrebbe finire per papparsi l'1 per cento del Pil mondiale.

 

E qui, come dire, facciamo la nostra parte.

 

Intanto si pappa tanta capitalizzazione di Borsa e fa impazzire i banchieri centrali, Fed compresa (che si dà al QE smodato). Mentre in Europa si riuniscono ministri economici per ragionare anche di coronabond e di Mes, ma prima di tutto si deve dare conferma della sospensione delle regola di bilancio.

  

Sembra che sia saltata quella intesa comune tra imprenditori e lavoratori per salvare la base produttiva del paese, di cui si era avuto un sentore nella notte della trattativa mediata da Palazzo Chigi. Forse ci sono i falchi confindustriali a tirare da una parte (teniamo aperto e chi se ne importa) mentre da parte sindacale a spingere verso lo sciopero senza mediazioni sono state le sigle di base, e così si sono trovati in difficoltà le parti ragionevoli sia confindustriali sia sindacali. Peccato, perché il mondo del lavoro, grazie alla sua organizzazione e alla sua capacità di mettere in pratica processi innovativi, poteva essere il primo a tentare di avviare procedure per la vita collettiva fuori casa (anche cedendo qualcosa temporaneamente sul terreno della privacy). Comunque uno sciopero non comporta certo la fine di una trattativa. E' un segnale che i sindacati hanno voluto dare, ma il dialogo nel mondo produttivo potrebbe procedere ugualmente

 

Controtendenza, chi produce ora e riconosce lo sforzo speciale dei lavoratori.

 

Allora, tra il grado zero di applicazione dell'intelligenza digitale (stare tutti tappati a casa, così si evitano contatti) e il grado massimo (tutti fuori e liberi ma controllati e tracciati in caso di positività) evidentemente ci sono molti gradi intermedi. Con fatica e con qualche tentennamento ci si sta avviando verso alcuni di essi, e l'esperienza diventerà valida in futuro. Anche perché se, ad esempio, la tracciabilità piena delle spese e delle fatture, che sarebbe possibile, trova resistenze e coperture politiche in nome del residuo desiderio di sottrarsi alla conoscenza del fisco, nel caso di epidemie la cosiddetta compliance (la spontanea adesione alle regole) è molto alta perché mossa dalla paura e soprattutto dalla paura degli altri (un sentimento corretto in questo occasione, ma latente, e meno encomiabile, in altre occasioni come generica volontà di attribuire il male agli altri e il bene a sé stessi). Quindi, anche con esperimenti locali, da estendere eventualmente a territori più grandi, si può tentare di tracciare, ad esempio, i movimenti delle persone più a rischio. Lo hanno detto in tanti e forse resta un'opzione interessante anche per la fase successiva all'esplosione dei contagi, per gestire, alleggerendo la pressione su economia e vita sociale, la fase di riduzione e quella di stabilizzazione. Dal policlinico Umberto I di Roma arriva poi l'indicazione di un protocollo completamente diverso da quello usato in Lombardia e che ha una efficacia dimostrata. Interessante, perché da questa bruttissima vicenda bisogna anche trarre indicazioni. Non polemiche, ma indicazioni per il futuro. Come quelle date, già da giorni, da Andrea Crisanti.

 

E c'è anche questo aspetto, legato al precedente.

  

La nave ospedale è pronta.

 

Sarebbe il colmo se si prendessero il raffreddore, corsa al giaccone da regalare ai medici cubani arrivati qui un po' leggerini di fronte alla tramontana.

 

L'ampio uso del congiuntivo esortativo in questi giorni. Ma tutti i problemi logistici sono più grandi di prima. E nella distribuzione organizzata i rapporti sindacali si stanno già facendo tesi sulle questioni legati agli orari e alle tutele della salute, introdurre anche nuovi turni e nuove figure lavorative non è proprio una cosetta da nulla.

 

Autotest veloce: se l'olfatto non va, isolatevi.

  

Si vedranno stasera, in collegamento video o chissà come, governo e opposizione. Potrebbero ancora esserci margini per cooperare verso l'uscita dalla crisi sanitaria. Poi si litigherà di nuovo. Dipende un po' anche da quanto Salvini e Meloni sapranno trattenere la voglia di scartare sempre polemicamente e di rivolgersi sempre e solo ai loro sostenitori più arrabbiati.

 

L'Europa che cerca di portare ragionevolezza tra le beghe statali e organizza i transiti veloci per le merci e per chi le porta, anche attraverso le frontiere.

 

Finale di marzo con freddo, qui e negli Usa, e siccome ormai siamo fissati e monotematici pensiamo subito agli effetti che avrà il gelo sulla diffusione del virus.

 

Alberto Arbasino (e grazie a Mario Ricciardi per il ripescaggio di un Arbasino nel ruolo per lui non frequente di intervistatore di Bettino Craxi: curiosità, parte dicendo di voler chiedere ciò che si chiede l'uomo della strada, insomma l'italiano medio, ma pensa un po').

 

Lucia Bosé.