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Di cosa parlare stasera a cena

Le novità sulla Brexit e l'affidabilità dei titoli italiani

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Qui siamo appassionati di Brexit e dell'effetto mosca cieca che genera nel mondo politico, in cui al leader di turno tocca essere bendato e cominciare a girare a vuoto senza raggiungere risultati. Fase ancora più divertente quando il bendato è il molto pieno di sé Boris Johnson. Oggi ha preso una botta di quelle da cui è difficile riprendersi con la bocciatura da parte della suprema corte (sì ce n'è una anche in Uk sebbene non ci sia la costituzione, ma di questa bizzarria ci occuperemo un'altra volta anche perché dimostra, come in questo caso, di funzionare perfettamente e addirittura di sovraordinarsi a una decisione corrente del governo e non, come succederebbe da noi, di agire solo a cose fatte). Restano il divertimento e la soddisfazione politica della dimostrazione pratica dell'impossibilità di realizzare un referendum che chiedeva troppo e troppo facilmente. La corte ha bocciato il tentativo di sospensione del Parlamento (prorogation) messo in atto da Johnson per avere più forza negoziale con la Ue fino alla scadenza del termine (fissato dopo vari rinvii) per la Brexit. Quindi ora Johnson dirà qualcosa a Bruxelles ma il Parlamento, dove li primo ministro sul tema Brexit non conta su una maggioranza netta, dirà altro, confermando che la follia del referendum sta contagiando tutte le secolari istituzioni britanniche.

 

Qui c'è Giuseppe Conte e tutto va molto meglio. Tra le rarissime citazioni di questa newsletter ce n'è una invece ricorrente. È di Graham Greene, che di Pelham G. Woodhouse disse che non viveva certo aldilà del bene e del male, ma prima del bene e del male. Allora, questa condizione a volte capita ed è sempre interessante. Come arriviamo a Conte? ma ovviamente dicendo, e può funzionare anche per affrontare il tema a cena, che lui vive non aldilà della divisione tra casta e anticasta, ma prima della divisione tra casta e anticasta. Forse è per questa condizione adamitica del potere che il fortunato avvocato e professore confonde un po' gli schemi ma finisce anche per essere rassicurante e fruibile in ambiti politici e sociali diversissimi. Di lui, tanto per parlarne, ripeschiamo un recente adorabile tweet newyorchese, da cui si potrebbe trarre un poster (a proposito, da quando impazzano i post non si dice più poster, indagate a cena sul tema).

   

Dibattito serrato sulle pagine del Foglio sul tema dei temi: cosa vuole il popolo, come rappresentarlo politicamente? Ieri Goffredo Bettini ci aveva ammaliati con sapienza ingraiana, oggi Giuliano Ferrara ci riporta a una consapevolezza meno sentimentale e forse più politicamente spendibile. Per cena riuscire a parlare di popolo in questi termini rasenterebbe il sublime, provateci.

  

Al governo si lavora abbastanza in silenzio sulla manovra e le cose non sono semplici. Anche recentemente si era un po' perso di vista che il problema dell'Italia non è il deficit corrente annuale ma lo stock di debito, ben più rilevante per i giudizi sull'affidabilità dei titoli italiani.

   

Ci sono meno tumori, funziona la prevenzione e bisogna continuare a farla. Vale però, per essere un po' polemici, come confutazione dell'uso un po' da asso pigliatutto del tumore come destino finale di tutti i mali moderni. Il cibo industriale, gli inceneritori, le automobili, il sole troppo forte, la carne: tutto ciò che si diffonde viene additato come causa di tumore, e forse lo è (in dosi massicce), ma si genera così una percezione facilmente distorta, per cui si sarebbe portati a pensare che né la prevenzione né le cure stiano risultando efficaci. E invece la statistica segnala, per la prima volta, una riduzione del numero di nuovi casi. Forse è un passaggio che segnerà la storia.

  

Scegliete bene il pesce e farete qualcosa di più utile (qui si scrive ancora sotto choc dopo aver visto la puntata di "Indovina chi viene a cena" su Rai3 dedicata a pesca e allevamento) di tante altre iniziative ambientali.

  

A proposito, urge un'immissione di razionalità nel dibattito ambientale. Oppure si può anche andare avanti così ma sapendo che la parte spettacolare, da Greta Thunberg a Donald Trump, ha altri fini, in cui non è facile avventurarsi, ma che da essa (malgrado i proclami di fattività: subito, risultati concreti, ora agire) non deriveranno misure operative.

 

Una volta tanto fare notizia davvero, quindi non per l'ennesima adozione Unesco, ma per una espulsione dal patrimonio Unesco

 

Gianfranco Ravasi pesca bene tra le parole di Henry Adams.

 

Ai Mondiali di ciclismo ieri è arrivata la prima medaglia d'oro per l'Italia. L'ha conquistata Antonio Tiberi nella cronometro junior, battendo pure la sfortuna.