La nuova squadra di Giuseppe Conte e il ritorno di Renato Zero

Il fatto del giorno, ovviamente al centro delle vostre cene. 

Le scadenze di rito.

Eccoli i ministri, una sorpresa è la famiglia a Elena Bonetti.

Chi ha a che fare con il potere europeo, quindi, come si è visto nello snodo dell'elezione di von der Leyen, chi sarà al centro della principale attività del governo (tutto sta a esserne capaci e ad avere la giusta disposizione).

Benedizione renziana.

Il rodimento dei terzisti a oltranza.

Una buona cosa.

Perché limitarsi? Comunque il programma dei governi è sempre una lagna e poi salta sempre il quadro di riferimento 

Ma sì, qualche figuraccia e poi si impara.

Ma si gioca anche a fantaFarnesina. 

Uno sguardo al passato recente da cui per fortuna siamo usciti.

Il motore dell'auto italiana è imballato. Per ripartire servono progetti e idee. Ne va del Pil e del relativo partito.

W il rinvio (la proroga, come concetto astratto, è la passione di questa newsletter da aperitivo).

Johnson non butta giù il rovescio parlamentare da cui potrebbe derivare il crollo del suo progetto di blitz sulla Brexit e fa battute pesanti contro Corbyn.

I rivolgimenti britannici visti con occhio serafico e preoccupato assieme da Bruxelles.

A Hong Kong hanno segnato un punto decisivo i manifestanti portatori della protesta contro la giurisdizione cinese. Un successo che potrebbe segnare lo sviluppo del complesso sistema di potere in Cina e nelle ex colonie britanniche e portoghesi e nelle zone della Cina mainland con maggiore sviluppo economico e pluralismo culturale.

Torna sul mercato musicale Renato Zero, prima di farsi bruciare dal Mandato Zero di Di Maio.