(foto LaPresse)

La produzione industriale cala dello 0,8 per cento a settembre. Più 1,8 per cento rispetto al 2015, dice l'Istat

Redazione
Variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell'energia e dei beni di consumo. Crescono anche le industrie tessili e di abbigliamento.

Secondo i dati Istat, a settembre la produzione industriale, dopo due mesi di incrementi, diminuisce su base congiunturale rispetto ad agosto, calando dello 0,8. A luglio era salita dello 0,5 per cento e ad agosto dell'1,8. In termini tendenziali, invece, viene confermata la tendenza all'espansione: si è infatti verificata una crescita dell'1,8 per cento, inferiore ai livelli di agosto (4,4 per cento) ma comunque ben più sostenuta rispetto a maggio, giugno e luglio (rispettivamente meno 0,6 per cento, meno 0,9 per cento e meno 0,3 per cento) e sugli stessi livelli del mese di aprile. 


L'Istat segnala inoltre che, a livello tendenziale, nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è cresciuta dell'1,1 per cento, mentre nella media del trimestre luglio-settembre 2016 si è verificato “un forte aumento” dei livelli di produzione (più 1,2 per cento rispetto al trimestre precedente).


La produzione presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell'energia (più 3,3 per cento) e dei  beni di consumo (più 1,2 per cento). Diminuiscono invece i beni strumentali (meno 5,8 per cento) e i beni intermedi (meno 2,8 per cento). Si registrano, in termini tendenziali, variazioni positive in tutti i comparti: aumentano infatti i  beni di consumo (più 3,0 per cento), l'energia (più 2,4 per cento), i beni strumentali (più 1,6 per cento) e i beni intermedi (più 1,2 per cento). 


Per quanto riguarda i settori di attività economica, a settembre 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli delle industrie tessili, di abbigliamento, pelli e accessori (più 10,2 per cento), dell'attività estrattiva (più 6,8 per cento) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (più 5,6per cento). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (meno 6,2 per cento), dell'industria del legno, della carta e stampa  (meno 2,8 per cento) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (meno 1,9 per cento). 


La produzione degli autoveicoli viaggia invece a livelli sempre sostenuti: a settembre 2016 è cresciuta del 5,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2015, mentre durante i primi 9 mesi dell'anno è cresciuta  nell'ordine del 9,0 per cento.

Di più su questi argomenti: