Jean-Claude Juncker (foto LaPresse)

Pochi italiani hanno voglia di Italexit, ma Bruxelles ispira poca fiducia

Redazione
Per il 70 per cento degli italiani il nostro paese deve rimanere in Europa. Aumenta però lo scetticismo nei confronti di Commissione e Consiglio europeo. Si salva solo il presidente della Bce, Mario Draghi. Cosa dice il sondaggio di Tecnè

Le spinte spinte euroscettiche o populiste sembrano non attecchire in Italia. Se venisse infatti indetto un referendum come quello proposto nel Regno Unito sulla permanenza o meno del nostro paese nella Comunità europea questo sarebbe bocciato dal 70 per cento degli elettori. Lo dice un sondaggio effettuato da Tecnè e commissionato dalla Cgil e dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Un sondaggio che dà una panoramica diversa da quella molto più euroscettica che aveva dato dell'Italia in particolare e dell'Europa in generale il Pew Reseach Center. Poco più di un mese fa infatti il sondaggio fatto dall'istituto di ricerca americano aveva indicato come solo il 58 per cento degli elettori nel nostro paese erano a favore di una permanenza nell'unione europea.

 

E questo è il dato più alto dal dicembre 2013 a oggi, nonostante le esternazioni di Salvini, di Grillo e di tutti quei movimenti che vedono nell'Europa la grande affamatrice dell'Italia.

 

Se la volontà di rimanere nell'Ue è maggioritaria, allo stesso tempo continua a calare la fiducia nelle istituzioni europei. Soprattutto la Commissione europea e il Consiglio dell'unione hanno subito un crollo evidente. Se nel dicembre del 2013 circa un terzo dell'elettorato aveva fiducia in queste due istituzioni, ora solo un quarto degli italiani mantengono una buona opinioni di queste. Un calo di quasi 10 punti percentuali che riflettono le problematiche vissute in questi anni dall'Europa, alle prese con una crescita stentata e con il pericolo islamista. Solo la Bce guidata da Mario Draghi ha visto aumentare i consensi.

 

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