"La reputazione" di Ilaria Gaspari si ambienta nella Città eterna degli anni '80, dove Marie-France, una giovane artista e restauratrice, si scontra con le sue ambizioni e i suoi limiti. Sullo sfondo la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori
Roma, giacche con le spalline, rosa pesca e orecchini a pastiglia, telefoni fissi, riviste cartacee, gli anni Ottanta guardano al futuro ma i fantasmi del Novecento aleggiano anche tra i bagliori dell’aurora craxiana del 1983. Il fantasma più tenace si insinua in un piccolo paradiso in terra che Ilaria Gaspari, nel suo romanzo La reputazione (Guanda), ricostruisce con sguardo clinico e morbidezza di tratto, facendo emergere il lettore tra i pouf di velluto e gli specchi del camerino di una boutique dei Parioli, Joséphine, regno di Marie-France, una di quelle donne francesi che vedono il rapporto con la realtà come un abbellimento continuo. “Era forse una sua debolezza o il segno della sua dedizione alla ricerca che l’aveva portata a costruire, pezzo dopo pezzo, come un’opera d’arte, la propria persona di bionda giunonica e risplendente, identica a sé stessa negli anni e nelle stagioni, a suggerire una maturità perenne senza albe né tramonti”.
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