Cinquecento anni fa, per la precisione il 6 settembre del 1522, l’unica nave rimasta delle cinque partite agli ordini di Ferdinando Magellano per circumnavigare per la prima volta nella storia dell’uomo la Terra, dopo tre anni di inimmaginabili peripezie, rientrava alla foce del Guadalquivir tra lo stupore della corte spagnola e del mondo intero che consideravano ormai la spedizione perduta nella vastità dell’ignoto oceano. Se è vero che l’Inizio contiene in potenza tutta la storia che da lì si dipana, è certo che in questa vicenda, e nel modo in cui è letta da Stefan Zweig nel suo Magellano (ora Bur Rizzoli, 296 pp., 12 euro), sta tutta la storia dell’età moderna.
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