Fotogramma da Io sono leggenda (2007)

La vita ridotta a una possibilità di sopravvivenza più desolante della morte

Marco Archetti

Complottisti e catastrofisti. Il pazzo catalogo di Marc O’Connell

In questo momento, mentre leggete, schiere di pediatri stanno girando l’America per tavolarotondeggiare intorno a un tema: le conseguenze del clima marziano sui figli dei Nuovi Colonizzatori, cioè di tutti coloro che su Marte non solo andranno, ma andranno a vivere. Centinaia di persone partecipano a questi incontri, ascoltano con vitrea serietà, poi tornano a casa e ordinano un kit di sopravvivenza su Amazon. Appunti da un’Apocalisse (il Saggiatore, 240 pp., 19 euro) ha l’ambizione di sistematizzare molti fenomeni come questo, che poggiano su un convincimento diffuso che recita: siamo all’epilogo, la vita umana è agli sgoccioli, incombe la fine. Marc O’Connell – giornalista e docente – non si limita agli appunti ma ci scodella, con masochismo e dovizia, tutto il pazzo catalogo dell’umanità più angosciata che c’è, e senza risparmiarci nulla, compresa un’introduzione autobiografica che, però, parte (male) dalla domanda più noiosa che esista: non è forse folle, dal punto di vista etico, in un mondo pieno di incertezze e abominevoli misfatti, fare un figlio? (La tendenza in materia, ormai, è quella di monumentalizzare i propri dubbi, dubbi non nuovi, dubbi che chiunque prima di noi ha avuto ma che, con saggezza inconsapevole, si è limitato a covare senza pretendere di costruirci su una reputazione intellettuale).

 

Ma pazienza, anche perché, più convincente quando non preambola, O’Connell è poi abilissimo a mettere in scena l’hilarotragedia degli Angosciati Supremi: tutti in fila indiana e ognuno sulle spine, eccoli a predicare e ammonire, berciare e catechizzare, rivelare e annunciare, certi certissimi di conoscere il destino del Tutto, che è sempre: violenza totale, cannibalismo generalizzato, stupro collettivo, definitivo annichilimento morale e politico (la democrazia – sostengono – è un cartello criminale destinato a estinguersi e a favorire l’estinzione). Insomma, tutto secondo un copione che copre un vasto arco patologico/paranoide che potremmo cromaticamente emblematizzare nella fantasia camouflage. Ma come potrebbe essere altrimenti? A ogni Apocalisse parahollywoodiana corrisponde un Esercito che si salverà dopo la suprema ordalia, che nelle menti di apocalittici di tal pezzatura è una versione poco più cruenta di Giochi senza Frontiere.

 

Pagina dopo pagina, ecco i variopinti Imminentisti, gli assillati dal “bug-out bag” (ossia del “prendi e scappa”, che riempiono lo zainetto con bussole, torce frontali, fischietti, purificatori d’acqua), i climocatastrofisti, i Prepper (quelli che vivono preparandosi alla catastrofe) e i survivalisti più o meno machisti ma sempre vertiginosamente visionari (e qui cogliamo l’occasione, dopo tanta equivoca popolarità, di riportare il termine tra le braccia del suo significato originale: visionari significa allucinati, paranoici). E poi più facoltosi deliranti che hanno già acquistato i loro 200 mq di bunker in Dakota del sud, laddove prospererà la più grande comunità survivalista del pianeta dopo l’azzeramento del medesimo, fino ai più accesi Complottari Fuoritempomassimisti (col vezzo dell’antisemitismo, ma per carità, dettagli), che riusciranno a far impallidire il No vax più tarantolato che conoscete: gente convinta che esista un pianeta di nome Nuburu, che viaggia in solitaria tradendo le leggi della fisica, in rotta di collisione con la Terra (ovviamente tutti al corrente del fatto che il governo americano sappia ma ce lo nasconda – evidentemente non benissimo). Il culmine è in Peter Thiel, miliardario cofondatore di PayPal, tra i primi finanziatori di Facebook, ricco proprietario in Nuova Zelanda di numerosi fienili in cui “sta facendo scorte di paglia per il collasso della civiltà”. Appunti da un’Apocalisse è una passeggiata tra le macerie intellettuali di un’epoca che ha rinunciato al sacro per svuotare la vita di ogni significato: la vita ridotta a una possibilità di sopravvivenza più desolante della morte.

 

Di più su questi argomenti: