La scrittrice Melania Mazzucco (Foto LaPresse)

Foglie di fico per Melania Mazzucco

Redazione

La mostra di nudi gender equality a Londra e la disperata difesa della scrittrice

La gender equality nei nudi d’arte c’era giù tutta in un solo dipinto, la Cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden di Masaccio, tanto più ora che il restauro li ha liberati e parificati rimuovendo le foglie di fico giustapposte in seguito. Ma adesso la Royal Academy of Arts ha organizzato, per la prossima primavera a Londra, la mostra “Renaissance Nude”, che non è forse un’idea inedita ma di inedito ha questa particolarità: saranno esposti in egual misura nudi maschili e nudi femminili, in ossequio alla nuova dogmatica sociale dei generi, come se la quantità fosse un correlativo oggettivo della qualità. E per non farsi mancare niente, i curatori hanno anche stabilito che non solo quanto esposto sarà fifty-fifty, ma anche la squadra degli studiosi che cureranno l’allestimento sarà perfettamente equilibrata tra i due sessi (in attesa dell’immancabile protesta contro la discriminazione da parte di esponenti dell’accademia appartenenti ai sessi supplementari, temiamo).

 

La notizia londinese si inserisce tanto perfettamente nel mainstream del banalmente corretto da risultare persino noiosa da commentare. Quel che riesce ancora a stupire è invece che ieri, in prima pagina di Repubblica, Melania Mazzucco, una scrittrice di rango, riesca a prendere sul serio l’intera faccenda, e a metterci con impegno una foglia di fico ideale per giustificare l’operazione culturale. E siccome Mazzucco sprovveduta non è, e possiede il senso del ridicolo, cerca di buttarla sulla faccenda degli studiosi paritari, “la notizia più clamorosa”, che “non deve passare inosservata”. Ma non riesce a crederci neppure lei. Quando riusciranno, le donne intelligenti, a dire che questi vezzi gender equality non servono e sono solo un’offesa all’intelligenza, di uomini e donne?