Il rabbino Elio Toaff in una foto d'archivio (LaPresse)

E' morto Toaff, il grande rabbino conciliatore

Giulio Meotti
E' morto a Roma il rabbino emerito Elio Toaff, alla soglia dei cent'anni. Ha segnato un secolo da grande conciliatore, prima con le istituzioni civili italiane dopo la Shoah e poi con la Chiesa cattolica e il Papa, a cui Toaff aprì le porte del tempio maggiore.

E' morto a Roma il rabbino emerito Elio Toaff, alla soglia dei cent'anni. Ha segnato un secolo da grande conciliatore, prima con le istituzioni civili italiane dopo la Shoah e poi con la Chiesa cattolica e il Papa, a cui Toaff aprì le porte del tempio maggiore. Un indomito, figlio di un padre che proibiva al sarto perfino di realizzare le asole nelle giacche per evitare di portare il distintivo fascista. A Sant'Anna Toaff scampò dalla grande strage nazista, ma ne uscì segnato per sempre dall'immagine di una donna riversa su una sedia, col ventre squarciato e il feto gettato accanto a lei. Se oggi a Roma esiste ancora una importante comunità ebraica e dalla vocazione filoisraeliana è grazie a lui, di cui ne prese le redini nel dopoguerra quando il suo morale era a terra. Se ne va il più grande ebreo italiano del Novecento.

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  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.