Giù le mani dalle Sentinelle

Redazione
Perfino Michele Serra scopre quant’è conformista l’“anti omofobo”. Le Sentinelle sono mobilitate (sabato l’appuntamento è a Brescia, domenica a Vicenza) contro il ddl sulle unioni civili, a firma Cirinnà (Pd), ieri approvata in commissione Giustizia del Senato.

Perfino Michele Serra, a leggere la sua “Amaca” su Rep., dice che la modalità di protesta delle Sentinelle in piedi (leggono un libro rimanendo in silenzio, senza slogan e senza striscioni o cartelli) riduce a pacchiana manifestazione di conformismo l’azione dei contestatori “anti omofobi”. I quali (aggiungiamo noi) rivelano la loro triste  inclinazione all’“umanofobia”, intesa come avversione per un mondo in cui ognuno ha diritto ad avere un padre e una madre: questa realtà – all’origine di ogni nascita ci sono sempre due sessi, mai “due mamme” o “due papà” – si può mascherare ma non cancellare.

 

Le Sentinelle sono mobilitate (sabato l’appuntamento è a Brescia, domenica a Vicenza) contro il ddl sulle unioni civili, a firma Cirinnà (Pd), ieri approvata in commissione Giustizia del Senato. Se passerà così com’è, anche in Italia la cosiddetta “stepchild adoption” consentirebbe di aggirare la Costituzione e un diritto di famiglia fondato sull’unione tra un uomo e una donna. Si sancirà definitivamente la trasformazione dei figli in categoria merceologica, con uteri in affitto e compravendita di gameti (pratiche non ignote alle coppie eterosessuali, ma che per quelle omosessuali, soprattutto maschili, sono la regola per “fare” figli). Contro il ddl Cirinnà ha annunciato battaglia anche la Manif pour tous Italia. Ieri, in una conferenza stampa al Senato, i rappresentanti dell’associazione hanno spiegato che “poter esercitare in pace e libertà il pieno diritto di condividere con altri la propria esistenza non significa avallare quel mercato dell’umano che priva in modo inaccettabile una persona del diritto di crescere con suo padre e sua madre”.

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