La missione segreta per salvare dagli incendi gli “alberi-dinosauro” dell'Australia

Un'operazione in elicottero per sottrarre alle fiamme un bosco preistorico di pini di Wollemi, rarissimi alberi sopravvissuti ai dinosauri che si pensavano estinti milioni di anni fa. E intanto arrivano le piogge

Se la sono cavata anche dopo catastrofi peggiori: i loro antenati sono sopravvissuti a glaciazioni e all'estinzione dei dinosauri, con i quali dividevano la Terra circa 200 milioni di anni fa. Questa volta a salvarli sono stati gli esseri umani, grazie a un'operazione a metà tra un film d'azione e una spy story. Un antichissimo bosco di pini della specie Wollemia nobilis, veri fossili viventi risalenti al giurassico, è stato salvato dagli incendi in una missione segreta in Australia. Segreta perché, per prevenire la contaminazione, la pineta preistorica si trova in una posizione sconosciuta al pubblico, all'interno dei cinquemila chilometri quadrati di foresta del Wollemi national park.

   

Siamo a circa duecento chilometri a nord ovest di Sydney. La stagione è quella degli incendi che quest'anno è stata particolarmente devastante e ha causato 28 morti e gravissimi danni a flora e fauna. Anche parti della riserva vengono colpite dagli incendi e alcuni dei preziosi pini sono stati carbonizzati. “Il Wollemi National Park è l'unico posto al mondo in cui questi alberi si trovano allo stato brado e, con meno di 200 esemplari rimasti, sapevamo che dovevamo fare tutto il possibile per salvarli”, ha dichiarato Matt Kean, ministro dell'ambiente del Nuovo Galles del Sud. Inizia così una missione antincendio: grandi canadair gettano liquido ritardante all'interno del boschetto di pini di Wollemi, mentre vigili del fuoco specializzati vengono calati a terra dagli elicotteri per installare un sistema di irrigazione per proteggere gli alberi dalle fiamme. Ora sono arrivate anche le piogge, “un sollievo”, spiegano sui social network i vigili del fuoco del New South Wales. “Questa pioggia non spegnerà tutti i fuochi, ma contribuirà a contenerli”. 

 

  

La corteccia di quelli che la stampa ha definito “alberi-dinosauro” è molto caratteristica: scura, molto rugosa. “Simile ai cereali Coco Pops”, ha spiegato James Woodford, giornalista scientifico per il Sydney Morning Herald, in un libro che racconta l'incredibile scoperta del boschetto australiano. La pianta sopravvive in una modestissima superficie e in una ristretta quantità sulle scarpate laterali al fondo di alcuni profondi e stretti valloni rocciosi del parco naturale. A lungo la specie era stata considerata estinta. Solo nel 1994 la guardia forestale David Noble (da cui la specie prende il nome) ne ha ritrovata una singola popolazione nel fondo di un canyon nelle Blue Mountains. Prima di allora, le uniche tracce a disposizione di scienziati e botanici erano date da fossili risalenti a novanta milioni di anni fa. Intorno alla Wollemia nobilis si è costituita in anni recenti una rete commerciale che provvede a venderne esemplari, ottenuti da seme, in quantità controllata, mediante la costituzione di un marchio registrato. L'approccio economico, preso di comune accordo e su iniziativa delle autorità scientifiche australiane, ha lo scopo di finanziare autonomamente il mantenimento delle condizioni di protezione attiva delle piante nel loro ambiente naturale e proteggere l'ambiente stesso. Il sito originario è stato infatti reso del tutto inaccessibile al turismo, ed è attivamente sorvegliato.

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