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L'Italia non è mai stata un paese così sicuro

Redazione

Diffusi i dati della polizia. E si conferma la distanza tra realtà e percezione

I dati sulla criminalità diffusi dalla direzione centrale della polizia criminale registrano un calo abbastanza consistente del 15 per cento (nel primo trimestre del 2019 confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente). Sono diminuiti gli omicidi, i furti, le rapine, i reati informatici e sono in calo ancora più deciso gli stupri, che sono stati 767, quasi la metà dei 1.130 dell’anno scorso. Anche i reati legati alla prostituzione e alla pornografia minorile quasi si dimezzano. Persino le “stragi del sabato sera”, cioè gli incidenti stradali determinati da imprudenze di giovani uscisti dalle discoteche, sono diminuiti. Si tratta proprio di quelle tipologie di reato che vengono considerate con maggiore allarme dalla popolazione, sui quali si sono anche innestate campagne di stampa o strumentalizzazioni politiche.

 

La vulgata secondo cui in Italia i crimini aumentano incessantemente e poi i responsabili la fanno franca, è contraddetta anche dai dati sulla popolazione carceraria, che è cresciuta fino a superare di 12 mila unità il limite consentito (il che tra l’altro ci espone a sanzioni europee, che, per una volta, sarebbero del tutto giustificate). Ci si domanda sempre perché la percezione si allontani sistematicamente dai dati della realtà e le risposte, che riguardano la sensibilità soggettiva non sono mai del tutto esaurienti. Va detto che non si tratta di un fenomeno tipicamente italiano: francesi e olandesi bocciarono la costituzione europea per paura di una invasione di artigiani dell’Est europeo, i famosi idraulici polacchi, che non c’è mai stata. Nelle campagne britanniche si è votato massicciamente per uscire dall’Unione europea per la convinzione che fosse in atto un colossale quanto inesistente fenomeno migratorio.

 

Qualche embrionale segno di rasserenamento comincia a vedersi: gli italiani convinti che il problema principale del paese sia la sicurezza sono sempre più di un quinto della popolazione, secondo l’ultima indagine Istat, però sono scesi di un paio di punti percentuali rispetto all’anno scorso. Conta anche il modo in cui le notizie dei crimini vengono sottolineate dal sistema di informazione, che naturalmente si concentra su singoli casi particolarmente impressionanti e non su noiose rassegne statistiche. E’ vero che solo una cattiva notizia fa notizia? Si direbbe proprio di sì.

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