Donald Trump (foto LaPresse)

le notizie del giorno in breve

C'è una nuova indagine contro Trump

Redazione

Tutto quello che è successo in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni

DALL'ITALIA

  

“È criminale fermare i bandi per la Tav”, ha detto Zingaretti al termine dell’incontro avuto a Torino con il governatore Sergio Chiamparino. “L’Italia deve ripartire: abbiamo alle nostre spalle nove mesi di propaganda. La Tav è un simbolo di come non ci si deve comportare rispetto alle aspettative di futuro”.


  

Da domani le domande per il reddito di cittadinanza potranno essere presentate ai Caf, agli uffici postali o direttamente online. Se la richiesta sarà accolta, il primo pagamento arriverà a maggio.


 

Il Csm censura Woodcock su Consip ritenendolo responsabile di “grave scorrettezza” nei confronti dell’allora procuratore facente funzioni Nunzio Fragliasso.


  

“Studieremo la richiesta”, ha fatto sapere il Vaticano in merito alla domanda di aprire una tomba dove si sospetta possa essere sepolta Emanuela Orlandi.


  

Borsa di Milano. FtseMib +0,11 per cento. Differenziale Btp-Bund a 257 punti. L’euro chiude in calo a 1,13 sul dollaro.

  

DAL MONDO

  

La commissione giustizia alla Camera Usa ha aperto un’indagine ufficiale contro Trump e la sua Amministrazione per verificare se hanno cercato di intralciare la giustizia. I democratici ieri hanno inviato 81 lettere a collaboratori del presidente, inclusi i figli di Trump, e a organizzazioni, per cercare di ottenere documenti. “L’impeachment è un lungo cammino”, ha detto Jerry Nadler, presidente democratico della Commissione.


 

Guaidó è tornato in Venezuela. Il presidente, atterrato a Caracas, rischia di essere arrestato per la sua decisione di lasciare il paese nonostante il divieto della Corte suprema, controllata dal dittatore Maduro.


 

La Russia è uscita dall’Inf, il trattato sui missili nucleari a medio raggio, firmato con gli Stati Uniti nel 1987, dal quale anche Trump ha deciso di ritirarsi.


  

L’Olanda ha ritirato l’ambasciatore in Iran dopo che due funzionari dell’ambasciata erano stati definiti persona non grata dal regime di Teheran.

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