Il premier italiano Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Il Fmi taglia le stime di crescita dell'Italia

Redazione

Che cosa è successo in Italia e nel mondo in poche righe e senza fronzoli. Le notizie del giorno in breve

In Italia

Il FMI taglia le stime di crescita economica italiana. Per il Fondo, l’impatto dell’incertezza politica e il rialzo dello spread sui titoli di stato diminuiranno la domanda interna del paese. Nel 2018, l’Italia crescerà di 0,3 punti in meno rispetto alle previsioni e dello 0,1 per cento in meno nel 2019.

 


 

L’Ue coopererà con l’Italia, ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas: “La Commissione condivide pienamente il senso di urgenza del premier italiano”.

“C’è questa ipocrisia di fondo in Europa in base alla quale si danno soldi ai libici, ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro”, ha detto Matteo Salvini.

 


 

Gianfranco Fini rinviato a giudizio per riciclaggio. Il gup di Roma ha mandato a processo anche Elisabetta, Sergio e Giancarlo Tulliani, e Francesco Corallo.

 


Borsa di Milano. Fitse-Mib -0,32 per cento. Differenziale Btp-Bund a 221 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,17 sul dollaro.

 


 

Nel mondo 

La Cina ha deciso di ricorrere al Wto contro i dazi americani. Pechino lo ha annunciato durante il ventesimo summit annuale tra Cina e Unione europea. Nel corso dell’incontro, è stato ribadito l’impegno congiunto per favorire il libero scambio. Anche gli Stati Uniti ieri hanno annunciato un ricorso per “dazi illegali” contro cinque membri dell’Organizzazione mondiale del commercio.

 


 

Nessun nuovo referendum sulla Brexit. Theresa May ha bocciato la proposta di Justine Greening, ex ministro Tory, che si era detta a favore di un altro voto sull’uscita del Regno Unito dall’Ue.

 


 

Sami Anan è stato ricoverato. Fonti Reuters hanno riferito che l’ex capo delle forze armate egiziane, arrestato a gennaio, è in ospedale.

 


 

Avanza l’esercito di Assad nel sud della Siria. Le Forze governative hanno ripreso il controllo di molte località nella provincia di Quneitra in mano ai ribelli.