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Macron contro i populisti e il ricorso di Breivik rifiutato. Le notizie del giorno in breve

Redazione

Tutto quello che è successo giovedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni 

DALL'ITALIA 

   

“I populisti crescono come la lebbra, ovunque in Europa” dice Emmanuel Macron, facendo riferimento anche all’Italia e alla vicenda dei migranti. “I nostri amici vicini dicono le cose peggiori”, dice il presidente francese. “Ipocrita e offensivo”, replica Luigi Di Maio.


Angela Merkel chiama il premier Giuseppe Conte e annuncia che la bozza di testo già diffusa per il pre-vertice Ue sui migranti di domenica verrà accantonata.


“Sequestreremo la nave tedesca Lifeline”, dice Danilo Toninelli. Il ministro dei Trasporti sostiene che l’imbarcazione della ong, con 224 migranti a bordo, non possa “navigare in acque internazionali”. Perciò, dice, “la porteremo in Italia e la sequestreremo”.


Mario Parente confermato capo dell’Aisi, il servizio segreto civile, rivela Leggo.


Fiumicino migliore aeroporto d’Europa, secondo Airport Council International.


Borsa di Milano. Ftse-Mib -2,02 per cento. Differenziale Btp-Bund a 242,60 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,16 sul dollaro.

   

DAL MONDO 

  

La corte di Strasburgo ha rigettato il ricorso di Breivik. L’autore della strage di Utoya, in Norvegia, dove aveva ucciso 77 persone nel 2011, si era rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo sostenendo che fossero violati i suoi diritti con condizioni di detenzione troppo dure. Strasburgo ha dichiarato il ricorso “infondato e inammissibile”.


Sarah Netanyahu è stata incriminata per frode. La moglie del primo ministro israeliano avrebbe ordinato pasti privati addebitando il conto allo stato.


Melania Trump è andata al confine sud per visitare un centro che sostiene i bambini che hanno attraversato la frontiera.


Vertice di Visegrád a Budapest. I premier del gruppo di paesi est europei e l’austriaco Sebastian Kurz hanno firmato un accordo riguardante la rotta balcanica.


Taner Kilic rimarrà in prigione. Un tribunale turco ha deciso che l’attivista di Amnesty non potrà essere scarcerato.