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MediaPro perde i diritti della Serie A e Rajoy va verso il voto di sfiducia. Le notizie del giorno in breve

Redazione

Tutto quello che è successo lunedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni 

DALL'ITALIA

  

“Chiamo i cittadini alla mobilitazione”, dice Luigi di Maio, che annuncia una manifestazione di protesta in programma a Roma il 2 giugno e invita tutti gli italiani a esporre un tricolore alla finestra. Forza Italia non sosterrà il governo Cottarelli, annuncia Silvio Berlusconi.


Paolo Savona critica Sergio Mattarella: “Ho subìto un grave torto dalla massima istituzione del paese sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di volere uscire dall’euro”, dice l’economista. Il Quirinale smentisce Di Maio: “Non risponde a verità che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell’Economia”.


Angela Merkel attende con “rispetto” l’insediamento del nuovo governo dell’Italia.


La Lega di serie A vota all’unanimità la risoluzione del contratto con MediaPro per i diritti televisivi della prossima stagione.


Borsa di Milano. Ftse-Mib: +0,18 per cento. Differenziale Btp-Bund a 235 punti. L’euro chiude in calo a 1,16 sul dollaro.

  

DAL MONDO

   

Nicola Sturgeon ha incontrato Michel Barnier a Bruxelles. Il premier scozzese ha detto al capo negoziatore per la Brexit che la Gran Bretagna dovrebbe rimanere nell’unione doganale e nel mercato unico. Barnier ha ribadito che tutti i dettagli sulle future relazioni devono essere concordati prima dell’uscita dall’Ue. Il Tesoro ha detto di essere in disaccordo con la Bank of England sul futuro delle relazioni tra la City e i mercati europei.


Venerdì si vota la sfiducia a Rajoy. Podemos sosterrà la candidatura a premier del leader del Psoe, Pedro Sánchez.


Ballottaggio in Colombia il 17 giugno. Sarà tra il conservatore Ivan Dunque e Gustavo Petro ex sindaco di Bogotá.


Abramovich si è trasferito in Israele. L’oligarca russo, proprietario del Chelsea, ha ricevuto lo status di immigrato.


Macron dà la cittadinanza a Gassama, l’immigrato maliano che per salvare un bambino si è arrampicato su un palazzo a Parigi.