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La procura di Roma indaga su Facebook, l'Ue minaccia Mosca. Le notizie del giorno, in breve

Redazione

Tutto quello che è successo venerdì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni

In Italia

Scontro nel centrodestra per il presidente del Senato. Alla seconda votazione la Lega ha votato Anna Maria Bernini anziché Paolo Romani. Per Forza Italia è un “atto di ostilità che rompe la coalizione”. E’ il primo scontro nel centrodestra dopo le elezioni del 4 marzo scorso.

 


 

“La mossa di Vivendi è stata cinica” secondo Elliott. Per il fondo americano le dimissioni di giovedì di otto consiglieri d’amministrazione “ritardano la possibilità degli azionisti Tim di esprimere il loro voto”.

 


 

Il piano di Mps procede bene secondo il Tesoro, azionista di controllo della banca. Il titolo ieri ha chiuso in rialzo, dopo aver perso il 17 per cento in un mese.

 


 

Il decreto Salva Ilva è incostituzionale, lo ha stabilito la Consulta, che ha deciso di non fermare la produzione dell’acciaieria.

  


 

La procura di Roma indaga su Facebook dopo il caso Cambridge Analytica.

 


 

Borsa di Milano. FtseMib -0,49 per cento. Differenziale Btp-Bund a 126,2 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,24 sul dollaro.

 


 

Nel mondo

L’UE promette di adottare misure punitive contro Mosca in seguito all’attacco con un agente nervino contro l’ex spia russa, Sergei Skripal, a Salisbury, in Gran Bretagna. La decisione è stata presa durante il summit europeo dei capi di stato e di governo a Bruxelles.

I leader europei hanno adottato formalmente la posizione congiunta sulle future relazioni commerciali con il Regno Unito dopo l’uscita del paese dal blocco.

 


  

Washington sanziona nove iraniani e una società di Teheran con l’accusa di avere tentato di hackerare, per conto del governo, alcune compagnie statunitensi.

La Cina risponde ai dazi americani e minaccia contromisure commerciali pari a tre miliardi di dollari.

 


 

I polacchi protestano contro il governo e le riforme proposte dal partito PiS su aborto, magistratura e la legge sull’Olocausto.

 


 

25 leader catalani sono sotto processo per ribellione, peculato e disobbedienza allo stato. Rischiano fino a 25 anni di carcere.

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