La cancelliera tedesca Angela Merkel

L'Italia chieda aiuto alla Troika: l'uomo della Merkel lancia l'appello

Redazione

Secondo l'economista tedesco Volker Wieland, il nuovo governo ha bisogno di essere sollecitato a fare le riforme vicine al mercato, altrimenti non resterà a lungo nell'euro

L'Italia dovrebbe chiedere un programma di aiuti al fondo salva-stati, al quale dovrebbe partecipare anche il Fondo monetario internazionale. Una soluzione che parla la stessa lingua della Troika, da tempo nel mirino di antieuropeisti e non solo per le cure massicce imposte alla Grecia per ottenere il salvataggio. È l'opinione, argomentata in un'intervista a Handelsblatt, dell'economista Volker Wieland, uno dei “cinque saggi” ritenuti tra i più stretti consiglieri di Angela Merkel. Al di là dell'esito del referendum che “non ha modificato la situazione”, l'alto debito pubblico del nostro paese, accoppiato a performance economiche deludenti, resta un problema che rischia di avere ripercussioni negative sul resto d'Europa.

Secondo Wieland, il combinato disposto di Esm e Fmi potrebbe attuare le “giuste pressioni per sbloccare le riforme”: il nuovo governo, puntualizza l'economista tedesco, deve proporre “una politica dell'offerta vicina al mercato”, intervenendo in particolare “sul mercato del lavoro, dei prodotti, dell'amministrazione pubblica e della giustizia”. In questo senso, Matteo Renzi avrebbe commesso un errore in quanto “ha legato il suo futuro politico alla riforma costituzionale invece di portare avanti riforme ambiziose”. Per l'uomo della Merkel, evidentemente sulla stessa linea degli investitori, il nostro paese rischia grosso: “Se il nuovo governo non affronterà con decisione questi problemi, l'Italia non riuscirà a restare a lungo nell'unione monetaria”.

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