La vendetta di Monda

La vera festa del cinema di Roma è a Trastevere: in migliaia in piazza per Wes Anderson

Gianluca De Rosa

Nell'arena di piazza San Cosimato l'ex direttore artistico della festa del Cinema Antonio Monda intervista il regista americano autore di pellicole cult. Il risultato è stabiliante. Vale la pena chiedersi: ha fatto bene il sindaco Gualtieri a silurarlo perché troppo autoreferenziale?

“Aho, ma che sta succendendo?”. A piazza San Cosimato non si cammina. Gente aggrapata alle ringhiere del parchetto, giovani e anziani seduti per terra, in piedi, o a cavalcioni sugli scooter occupano ogni anfratto della grande piazza di Trastevere. Per attraversala occorre percorrerne il perimetro. Insomma, cosa succede? “C’è Wes Anderson, c’è Wes Anderson”. E’ un fremito che attraversa la folla. All’arena San Cosimato del piccolo cinema America si proietta Moonrise Kingdom, pellicola del 2012 del regista celebre per i suoi personaggi eccentrici, le inquadrature simmetriche e frontali, i colori surreali. A presentare il film, in piedi accanto al presidente del piccolo cinema America Valerio Carocci, c’è proprio lui, Wes.  


In attesa di capire come sarà la nuova festa del Cinema di Roma, “più italiana, più diffusa e più inclusiva”, voluta dal sindaco Roberto Gualtieri, intanto, una cosa è certa: nella Capitale c’è una manifestazione cinematografica che funziona. E c’è un dettaglio non irrilevante. A portare qui Wes Anderson, a intervistarlo davanti al maxischermo dell’arena, ci ha pensato Antonio Monda, giornalista e docente di cinema alla New York University, ma soprattutto ex direttore della festa dell’Auditorium, silurato da Gualtieri perché troppo autoreferenziale, poco aperto alla “gente”. A guardare questa piazza piena fino all’orlo si rimane perplessi dagli argomenti che portarono alla scelta del sindaco.  

L’ex direttore artistico ha in sostanza esportato in mezzo a piazza San Cosimato – arena estiva nata dall’occupazione del Cinema America e tutte le vicende che ne seguirono – il modello degli “incontri ravvicinati” con le grandi star del cinema internazionale, che avevano fatto, negli ultimi anni, la fortuna della festa del Cinema di Roma. E quindi Wes Anderson, ma, qualche giorno fa, anche il drammaturgo americano David Mamet. E il risultato è veramente strabiliante. Lo capisce anche il regista americano che, a un certo punto, mentre conversa con Monda, si alza e tira fuori lo smartphone per riprendere le migliaia di persone che lo ascoltano. “Scusate – dice – mia figlia, se glielo racconto non ci crede. Se vuoi fare il regista il posto migliore in cui nascere è Roma”. Per eventi di cinema dal respiro internazionale, chissà.