(Foto di Ansa) 

L'incendio di Malagrotta

Dove portare la spazzatura senza Malagrotta? Il rebus rifiuti a Roma

Gianluca De Rosa

Il sindaco Gualtieri, il governatore Zingaretti e il prefetto di Roma Piantedosi si sono incontrati questo pomeriggio a palazzo Valentini. Si cercano soluzioni alternative per il trattamento dei rifiuti dopo l’incendio. La situazione si fa sempre più grave

Il piano, è evidente, serve a tamponare sin da subito l’emergenza: buona parte della spazzatura per questi primi giorni la prenderà il Tmb della Rida di Aprilia, uno degli impianti che già oggi tratta una parte (tra le 100 e le 200 tonnellate al giorno) della spazzatura romana. Il sindaco Roberto Gualtieri ha incontrato questo pomeriggio a palazzo Valentini, sede della prefettura di Roma, il prefetto Matteo Piantedosi e il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti. E anche qui fuori, a un passo da piazza Venezia, oltre 15 chilometri dall’area dell’incendio, l’odore di plastica bruciata pungeva le narici. 

Lo scopo della riunione era quello di trovare impianti e sbocchi alternativi per le 5.400 tonnellate che ogni settimana finivano nel Tmb 2 di Malagrotta, l’impianto che ieri pomeriggio è andato a fuoco e non sarà più utilizzabile. Almeno fino alla prossima settimana inoltre non sarà utilizzabile neanche il Tmb 1 di Malagrotta, l’impianto da 600 tonnellate al giorno (fino a 4mila a settimana) che si è salvato dall’incendio. Occorre correre ai ripari. 

La soluzione di Rida consentirà di trattare le 600 tonnellate di spazzatura normalmente gestite dal Tmb1 e quelle che l’impianto di Aprilia già trattava. Si tratta evidentemente di una soluzione tampone che non risolve il problema più grande: dove trattare le quasi 900 tonnellate al giorno che prima finivano nel Tmb 2, ormai una rovina fumante?
La domanda, nessuno lo dice esplicitamente, ma tutti lo lasciano intendere, non ha ancora una risposta. 
Gualtieri si prepara ad allestire in giro per la città una rete di stazione di trasferenza e trasbordo: aree dove stoccare la spazzatura per non lasciarla fuori dai cassonetti prima dell’invio agli impianti fuori città. Un modo che garantisce l’allungamento della filiera logistica, ma anche l’eventuale spedizione di maggiori quantitativi di spazzatura indifferenziata fuori regione o all’estero. 


“Oggi - ha auspicato il sindaco uscendo da palazzo Valentini - abbiamo iniziato a valutare un piano di alternative. Per evitare i rifiuti in strada potrei usare ordinanze temporanee sulle trasferenze, come misure di stoccaggio temporaneo”.  Sull'ipotesi di ricorrere ai poteri speciali di commissario per avvalersi del Tmb di Guidonia (di proprietà del ras della monnezza capitolina Manlio Cerroni da mesi ne auspica la riapertura) Gualtieri ha risposto così ai cronisti : "Io sono commissario del Governo di Roma capitale, poi sindaco della Città metropolitana. Stiamo facendo un esame di tutte le trasferenze disponibili e un piano operativo per intervenire”. È evidente che la situazione sia in evoluzione. Potrebbero riaprire il tritovagliatore di Ostia e l’area di trasferendo a Saxa Rubra. Ma per adesso sono tutte solo ipotesi. 


Come ha ricordato uscendo il governatore Nicola Zingaretti almeno sulla carta in questo caso non si tratta di trovare nuovi sbocchi per i rifiuti trattati. “Quelli - ha detto - ci sono, sono quelli che utilizzava E.Giovi (l’azienda proprietaria dell’impianto che ha preso fuoco ndr)”. Il problema, ha ammesso il governatore, è invece trovare chi farà il pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati al posto dell’impianto di Malagrotta. I Tmb hanno proprio la funzione di pre-trattare i rifiuti separando la parte secca, destinata agli inceneritori, da quella umida e dagli scarti destinati alla discarica. Per adesso sarà Rida Ambiente a gestirne una parte, ma sarà una situazione tampone per questi primi giorni. Come già detto, l’impianto di Aprilia riceveva già circa 200 tonnellate al giorno di spazzatura da Roma, ma tratta anche i rifiuti di tanti altri comuni del Lazio. Sugli sbocchi per gli scarti del trattamento Campidoglio e regione Lazio possono garantire, ma un tale aumento di conferimento del Campidoglio lascerebbe gli altri comuni senza impianti.  

Intanto la Procura ha aperto un fascicolo per capire se dietro questo incendio ci sia la stessa “mano” che ha portato a fine 2018 e a marzo 2019 agli incendi dei due tmb di Ama: il Salario (poi chiuso per questa ragione) e quello di Rocca Cencia (salvato dal pronto intervento dei vigili del fuoco).
Sulla questione indaga anche la procura nazionale antimafia. 
Anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha fatto sapere di essere “in contatto costante con il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri” e di “attendere l'esito delle indagini portate avanti in queste ore dal Noe e dall'autorità giudiziaria al fine di accertare eventuali responsabilità".