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A Novara un camionista ha forzato il corteo autorizzato e ucciso un sindacalista

Era in corso una manifestazione del Si Cobas davanti al magazzino Lidl per richiedere migliori condizioni di lavoro nel settore logistico. Il premier Draghi: "Si faccia subito luce sull'accaduto"

Una ventina di manifestanti, davanti al magazzino Lidl di Biandrate (Novara), per richiedere migliori condizioni di lavoro nel settore logistico dell'azienda. Tra loro, questa mattina, il rappresentante del Sindacato Intercategoriale Cobas Adil Belakhdim è morto investito da un camion che cercava di forzare il blocco pacifico. Aveva 37 anni, era padre di due figli.

 

Le prime ricostruzioni evidenziano l'ostinazione del conducente nel tentativo di superare i manifestanti che, davanti ai cancelli d'ingresso, impedivano il passaggio al tir. "I lavoratori presenti hanno parlato di una discussione perché il camionista voleva entrare a tutti i costi", spiega Attilio Fasulo, segretario generale della Cgil di Novara. Poi il dramma, con la dinamica precisa ancora da chiarire: Belakhdim si è ritrovato trascinato dal camion per diversi metri, fino a rimanere senza vita sulle strisce pedonali poco distanti. Sul luogo dell'accaduto è intervenuto subito il 118, che non ha potuto fare altro che constatare la morte del giovane oltre a soccorrere altri due manifestanti feriti ma non in gravi condizioni. Il camionista invece è fuggito, prima di venire bloccato in autostrada dalle forze dell'ordine.

   

Da Draghi a Orlando, le reazioni della politica

Segue la rabbia dei sindacati, da Cobas a Cgil: "Questa tragedia si sarebbe potuta evitare", l'accusa all'azienda "rea di aver esasperato i toni". Ma anche la libertà di manovra di un mezzo pesante, davanti a un presidio autorizzato, lascia perplessi. E infatti non sono mancate le reazioni di governo e Parlamento. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita istituzionale a Barcellona, è intervenuto con una nota: "Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. È necessario che si faccia subito luce sull'accaduto". Quindi le parole di Andrea Orlando: "È gravissimo quello che è accaduto di fronte ai cancelli di un magazzino di Biandrate, vicino Novara", le parole del ministro del Lavoro. "La tragica morte del sindacalista Adil Belakhdim è avvenuta in circostanze che andranno immediatamente chiarite. Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia del sindacalista la nostra vicinanza".

  

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd: "Un lavoratore non può morire così. Lo Stato deve garantire il diritto a manifestare e punire questi atti criminali. La politica deve risolvere le contraddizioni sociali esplose nella logistica, fermando guerre tra lavoratori. Per questo oggi, con il Pd, saremo a Tavazzano", dove la scorsa settimana si erano verificati duri scontri in ambito sindacale. Tra le ragioni della manifestazione indetta questa mattina a Biandrate. Su Twitter il commento delle deputate Dem Gribaudo - "Basta violenze contro i lavoratori della logistica! L'assassinio di Adil a Novara come le bastonate sui facchini a Lodi devono essere puniti, la mancanza di tutele deve essere affrontata. È inaccettabile morire davanti ai cancelli per i propri diritti, nel 2021 come nell'800" - e Quartapelle: "Non si può morire mentre si sciopera. Un abbraccio ai colleghi, alla famiglia, agli amici del sindacalista Adil Belakhdim e degli altri due manifestanti feriti. Si indaghi a fondo sulla vicenda".

 

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