Una protesta di Ultima generazione (Foto Ansa)

Contro mastro ciliegia

Ultima generazione e panpenalisti, autodenunciateli tutti

Maurizio Crippa

"Sono favorevole alle azioni di protesta degli #ecoattivisti che ci vogliono ricordare che il mondo è in pericolo", dice un attempato cronista manettone. Il panpenalismo fa delle magnifiche vittime involontarie

Il panpenalismo fa delle magnifiche vittime involontarie, è la nemesi di sé stesso. Ad esempio c’è un attempato cronista manettone, di cui si taceranno il nome e la testata, che dopo aver passato la vita ad arrestare, metaforicamente o quasi, tutti quanti ora si riduce a autodenunciare sé stesso, contro il panpenalismo che è sempre stato in suo faro. “Mi autodenuncio. Sono favorevole alle azioni di protesta degli #ecoattivisti che ci vogliono ricordare che il mondo è in pericolo. #Ecovandali sono i governanti e gli industriali che distruggono il mondo, non i ragazzi che lo vogliono salvare”. Ma sì. Poi resta però che, pur nella deprecabile orgia di nuovi reati che orgasmizza il presente governo, il provvedimento annunciato giovedì è uno dei pochi che merita un applauso. E’ il disegno di legge di conversione del decreto contro le “ecoproteste” degli ecoansiosi à la Ultima generazione. Si prevede che chiunque “distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici è punito con una sanzione che va dai 20 mila ai 60 mila euro”. Giusto pagare un po’ di danni. E del resto non è la galera siberiana che invece i manettaristi d’antan chiedevano per qualsiasi nonnulla di reato. Ma sì, autodenunciatevi tutti. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"