Donatella Di Cesare a Piazza Pulita (screenshot Youtube/La7)

contro mastro ciliegia

Primo Levi contro Di Cesare

Maurizio Crippa

La filosofa del "punto di vista diverso da quello che prevale" sulla guerra di Putin, a furia di contestare "le semplificazioni" (che poi sarebbero i fatti: chi ha invaso chi?) è scivolata su un dettaglio decisivo, facendo dire all'autore di "Se questo è un uomo" il contrario di quel che dice. Gli spettatori dovrebbero sapere anche questo

"Sono stata a Piazza pulita per esprimere un punto di vista diverso da quello che prevale”. Così twitta Donatella Di Cesare, filosofa teoretica, recente protagonista nel circo Barnun dei talk, grazie al domatore Formigli. Il quale, dopo le meritate critiche incassate dalla nuova coppia “è stata tua la colpa” Orsini-Di Cesare, ha deciso di insistere: “Trattare i telespettatori da bambini è un vecchio riflesso che speravamo scomparso. Per questo ospiteremo nuovamente Donatella Di Cesare e Alessandro Orsini”. E tutto va bene, gli spettatori non vanno trattati da bambini. Però nemmeno turlupinati con affermazioni che possono indurre in fraintendimenti.

Ieri, mentre con le sue contro-semplificazioni filosofiche riusciva a far perdere le staffe persino a un anacoreta come Mario Calabresi, Di Cesare ha preso una topica, e si spera non fosse voluta. Ha detto che bisogna comprendere le motivazioni dei conflitti, e blabla, perché, come diceva anche Primo Levi, “comprendere non è giustificare”. Peccato che Primo Levi avesse detto proprio l’opposto. Nell’Appendice del 1976 a Se questo è un uomo, in cui rispondeva alle questioni più spesso sollevate dal suo libro, scriveva che “forse quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare”. E anche questo, caro Formigli, gli spettatori non bambini avrebbero diritto di saperlo. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"