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contro mastro ciliegia

Ommadonna la Francesca! È anche peggio di Morisi

Maurizio Crippa

Se proprio Salvini voleva andare a predicare pace e bene fino in Polonia, piuttosto che rivolgersi alla Chaouqui (che in Vaticano vantava tante conoscenze), forse era meglio affidarsi alla cara, vecchia bestia di Satana

Poi dice che uno preferisce buttarsi sul Papa callejero, sui cattolici adulti e persino su Pax Christi che vuole la demilitarizzazione della galassia, e pazienza se intanto agli ucraini non restano che le cerbottane. Il fatto, con ogni evidenza, è che gli spiritisti religiosi che fino all’altro ieri buttavano felici l’occhiato vispo oltre gli Urali  portano una dannata, diabolica sfiga. E non parliamo soltanto del Viganò, il mons. che non credeva al Covid ma adesso a Putin sì. E non parliamo dell’uomo mascherato del Patriarcato, lo spiritato Kirill. Ma Salvini, perbacco.

 

Già ai tempi in cui roteava i rosari come fossero degli hula-hoop era chiaro che la santonificazione della politica portava sfortuna, e la brutta fine della sua bestiola Morisi basta e avanza. Ma adesso. La figura barbina rimediata in Polonia, tutti si chiedono se si poteva evitare. La vera questione è però un’altra: a organizzargli la gita  non è stata una guida turistica, ma la onlus Ripartiamo, messa in piedi udite udite da Francesca Immacolata Chaouqui, una che non parla direttamente con Dio, ma che parlava con un sacco di gente in Vaticano, qualche tempo fa. E già allora aveva portato una certa sfiga. Ora, se Salvini voleva proprio andare a predicare pace e bene, forse era meglio affidarsi alla cara, vecchia bestia di Satana.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"