(foto LaPresse)

La gaia virologa

Maurizio Crippa

Ai tre tenori del "Jingle vax" mancava solo una voce femminile, e sarebbero stati perfetti come il Quartetto Cetra. Eppure una collega col senso dello spettacolo l'avevano: la dott. Gismondo, godibilmente indispettita perché Aldo Grasso, parlando di lei, ha citato una (sconosciuta) opera di Nietsche

Sono contento che il “Jingle vax” dei tre tenori abbia divertito il mio amico Giuliano (potete leggerlo qui). Hanno fatto abbastanza ridere anche me, molto meno pallosi di quelli che tutti i santi giorni ci tengono a scrivere di aver prenotato la prima dose, che la nonna ha fatto la seconda, che sono a posto con la terza: ma a chi dovrebbe fregare? Vaccinatevi, ma per favore cantatevela da soli. Quello che mi spiace è che i tre tenori non abbiano arruolato almeno una donna: sarebbero stati perfetti come il Quartetto Cetra. E una virologa col senso dello spettacolo sotto mano ce l’avevano. La dottoressa Maria Rita Gismondo, star della prima ondata, s’è l’è presa per iscritto, ieri sul Corriere, con una ritrattino che di lei aveva tratteggiato Aldo Grasso.

La cosa più godibile, più di un gorgheggio di Crisanti, è che era molto piccata per un dettaglio: “Vorrei inoltre invitarla, cortesemente, a non citare la ‘gaia scienza’ quando parla della sottoscritta, prima di leggere il mio lungo curriculum”. Al che il povero Grasso, ha dovuto sobbarcarsi la fatica suppletiva del pedagogo: “Ricordo che ‘La gaia scienza’ è il titolo dell’opera fondamentale di Friedrich Nientsche”. Quanta pazienza. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"