Il filosofo Diego Fusaro (Foto Imagoeconomica)

Il grande contributo al libero pensiero di Diego Fuffaro

Maurizio Crippa

L'account fake del filosofo è molto più sapiente dell'originale. Che denuncia di "essere stato censurato in prima serata sulla tv di stato"

Il maggior contributo che, a data odierna, abbia dato alla storia della filosofia il filosofo “indipendente” che indaga le siderali profondità del sovranismo, Diego Fusaro, è senza ombra di dubbio il fatto che esista un suo account fake, @FuffaroDiego, che è molto più sapiente di lui. Ora Diego Fusaro (quello vero all’anagrafe, intendiamo) è molto indignato perché lo hanno censurato (più che altro lo hanno trattato come i troll russi trattano noi) a “Che tempo che fa”: “E’ stato davvero tragicomico essere censurato in prima serata sulla tv di stato”, ha detto. Già il tema della rubrica “Le parole della settimana” di Max Gramellini era un po’ pirla: la burla (diciamo così) della fidanzata del filosofo a proposito della castità dei loro rapporti. C’è un video in rete in cui in effetti il conduttore e altri allegri colleghi, con l’aria di divertirsi un mondo, lo bullizzano un po’.

 

Il video in rete ogni tanto si blocca, appaiono sovrascritte tipo “INFORMAZIONE CRIMINALE MAINSTREAM” che denunciano “i servi di regime” che osano interrompere l’orazione del sommo pensatore a proposito dell’inesistenza delle armi chimiche e dell’influenza della globalizzazione sulle pratiche sessuali. Ma che vergogna. Alla fine hanno interrotto pure il collegamento via Skype, i fascisti. Epperò, viene da immaginarsi il Portico di Atene, mentre Platone e Aristotele conversano, magari c’è in giro pure Diogene con la lanterna, e qualcuno arriva con la grave notizia: hanno censurato Diego Fusaro. Quelle somme menti si fermano un istante, riflettono ben bene, e poi scoppiano a ridere come Gramellini: e chissenefrega?.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"