Foto LaPresse

Freedom and Love

Maurizio Crippa

Leo Gassman e Tommaso Paradiso ti illudono che c’è una nuova generazione musicale pronta a fare la rivoluzione. Ma l’Italia è sempre quella: o il talento è di famiglia, o se aspetti il cambiamento, ciaone 

Seguo poco o punto “X-Factor” perché mi annoiano i concorsi, mi mette ansia pure quello dei cuochi, e in generale la serialità. Però, essendo nei trend topic del giorno, sono andato a vedermi il video di Leo Gassman, con una N sola ma figlio e nipote d’arte, che ha cantato con la chitarra elettrica l’inedito Freedom, un bel pezzetto dedicato a “tutte le persone che cercano la libertà e lottano per averla”. Beh, un figaccione (ci mancherebbe, viva la genetica) e gli hanno fatto tanti complimenti. Ieri poi (intervistona sulla Stampa) si annunciava il nuovo lavoro di Thegiornalisti, che vanno per la maggiore e il frontman Tommaso Paradiso è pure laureato in filosofia. Intervista con un titolo che manco alla Summer of love: “A questo mondo che sa solo odiare la risposta è Love”. Dicono cose così: i sentimenti “sono l’antidoto migliore nei confronti di qualsiasi problema diseguaglianza, cattiveria grettezza, cinismo”.

  

E niente, mi sono detto: vuoi vedere che altro che gioventù debosciata che studia meno di Gaetano Intrieri e aspetta solo il reddito di cittadinanza, qui finalmente c’è una nuova generazione musicale pronta a fare la rivoluzione, “peace and love live there still”, come cantava un mio amico. Poi però ho letto bene l’intervista, e mi fido anche molto di Manuel Agnelli, forse sono influenzato, che di Thegiornalisti ha detto: “Mi fa cagare, adesso è praticamente il peggior Venditti”. E non so più. Studiare filosofia va anche bene; essere peace and love come Dibba, anche quello. Poi pensi a Leo Gassman, e ti dici che l’Italia è sempre quella: o il talento è di famiglia, o se aspetti la rivoluzione del cambiamento, ciaone.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"