Una bistecca vegana (foto LaPresse)

Daje! I vegani erano una fake news e si possono battere

Maurizio Crippa

Notizia: nel 2018, a conti fatti, sono soltanto lo 0,9 per cento della popolazione

Solo per avere inventato il #bisteccaday li abbracceremmo ad uno ad uno, sani e abbronzati come cugini di campagna, gli eroi della Coldiretti, nello specifico sezione del Piemonte. Una grigliata omerica con forni e spiedi, allevatori e mangiatori, e gli esperti della scienza a dare la benedizione. Meglio di un #vaccinoday. Ma soprattutto, sono le notizie. Nel corso dell’ultimo anno, un milione di italiani hanno mandato a quel paese i sanfedisti vegani e la loro dieta e sono tornati a sbranare carne, latte e uova. Nel 2018, a conti fatti, i vegani sono soltanto lo 0,9 per cento della popolazione. E questo “nonostante le fake news”, dice il comunicato Coldiretti, “che rimbalzano sui social dove non è difficile trovare che mangiare carne, latte o uova faccia sempre male”. E nonostante, aggiungiamo noi, il veganismo governativo dei grillini, che da Roma a Torino impongono le loro diete moleste anche a scuola. I puristi dell’insalata-ta-ta. E nonostante, aggiungiamo pure, la somaraggine di tutta la stampa e delle televisioni, che da anni rimbalzano e amplificano la mania vegana come fosse un fenomeno sociale vero, una svolta epocale. E invece, persino quando erano in tanti, erano il 3 per cento. Ridicoli, peggio di Cozza Pelosa Emiliano alle elezioni. Hanno creato la bolla alimentare populista, ma era una fake news e adesso si sgonfia. E quest’anno, più cinque per cento di bistecche. Avanti popolo alla riscossa, la carne rossa.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"