Diario vocale da cannes 2021

Cannes era partito in grande. Non poteva durare

Mariarosa Mancuso

"Tout c'est bien passé" di François Ozon che si riprende, con gusto per la commedia nera, verso il finale e "Tra due mondi", diretto da Emmanuel Carrère: cinema poco. Anzi nulla. L'audio-commento dalla Croisette

La partenza è stata grandiosa, con "Annette" di Leos Carax. Folle musical di passione e tormento, con Adam Driver e Marion Cotillard. Lui è un cabarettista, sempre di cattivo umore, che finge di strozzarsi con il microfono mentre è sul palco. E anche sul tappeto rosso era imbronciato. Non poteva durare. Infatti era arrivato François Ozon con "Tout c'est bien passé". Amore e morte, qui con tanti rancori, tra un padre testardo che dopo un ictus chiede alla figlia di essere aiutato a morire. L'attrice è Sophie Marceau, la ragazzina del "Tempo delle mele". Lo svolgimento ha le sue lentezze: troppe docce, troppe palestre. Un genero che si occupa di cinema, e quindi fa la parte del idiota. Si riprende, con gusto per la commedia nera, verso il finale, quando per esempio il giovane musulmano che guidava l'ambulanza verso la Svizzera si ferma a un Autogrill e rifiuta di andare avanti: il suicidio è contrario alla sua religione.

 

"Tra due mondi", diretto da Emmanuel Carrère, racconta la triste sorte delle donne che puliscono a tempi da cottimo le cabine dei traghetti sulla Manica, ma non è un documentario: adatta per il cinema il libro di Florence Aubenas. Una scrittrice francese che ha finto di essere una di loro. Dietro c'è il solito interrogativo che tormenta Emmanuel Carrère: quanto si può occupare delle vite degli altri per diventare scrittore di successo? E se poi le vere donne delle pulizie si sentono tradite da chi si è finta povera e invece firma copie in una elegante libreria di Parigi? Cinema poco. Anzi nulla.