Il ritorno delle newsletter, ancora

Piero Vietti

Sempre più testate puntano sulle newsletter per fidelizzare i lettori e non farli perdere nel flusso ininterrotto di tweet e status e foto e news.

Sempre più testate puntano sulle newsletter per fidelizzare i lettori e non farli perdere nel flusso ininterrotto di tweet e status e foto e news.

 

L'ultima è Vox, giovane sito molto seguito dai millennial à la page. L'idea, che funziona, è dare al mattino presto (quando ancora non ci si è immersi nel flusso) un punto fermo da cui e con cui cominciare la giornata. Lo strumento usato, l'email, era dato per morto anni fa, mentre sta vivendo un momento di grande revival.

 

Comprensibile, come vi avevo già raccontato qualche settimana fa, dato che permette a chi legge di non rincorrere le notizie con l'ansia di perderle, ma dà la sicurezza di ritrovarle sempre in tasca e per di più selezionate dalla testata di cui ci fidiamo. In Italia, come sempre, il fenomeno è un po' in ritardo.

 

Il Foglio ne ha ben due, una per gli abbonati che alle 6 del mattino recapita la copia in pdf del giornale, e una gratuita, con i link agli articoli più importanti, i titoli dell'edizione cartacea e una vignetta di Vincino.

 

In pieno conflitto d'interessi, poi, vi segnalo questo esperimento di newsletter mattutina di cui faccio parte, Good Morning Italia. Buttateci un occhio. Ma prima registratevi alla newsletter del Foglio.

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  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.