Romano Prodi (foto LaPresse)

E se fosse Prodi la “carta segreta” del M5s?

Massimo Bordin

Il Professore potrebbe essere il premier designato nel caso in cui i grillini vincessero le elezioni. Ma forse il progetto, più che a Palazzo Chigi, guarda al Quirinale

Gianfranco Polillo sull’Huffington Post scrive di “Ipotesi più o meno probabili su un futuro premier a 5 stelle”. La maggiore probabilità sta nella vittoria elettorale di Grillo, perché anche Polillo pensa che ormai potremmo considerare la cosa possibile, più difficile capire chi potrebbe essere il premier designato, e qui l’ex sottosegretario del governo Monti azzarda un nome che lui stesso ritiene poco probabile, quello di Romano Prodi. Boutade di ferragosto? Divertito assist ai retroscenisti che domani dovranno rimettersi a scrivere nei giorni più vuoti dell’anno? Oppure, un segnale della presenza in campo del “professore” che per la verità in questi mesi non ha fatto mancare attenzione e commenti? Certo, questo il ragionamento di Polillo, Di Maio sarà probabilmente incoronato candidato dal M5s, che potrebbe anche vincere ma difficilmente raggiungere il 40 per cento. Allora addio Di Maio, ci vorrebbe qualcuno in grado di attrarre i necessari voti esterni. A questo punto occorre ricordare che nel 2013 nelle “quirinarie” sul sacro blog Prodi si piazzò secondo, con 10 mila voti, dietro Imposimato. Cioè praticamente primo. Fu anticipatamente bruciato dal Pd con i famosi 101 franchi tiratori e Grillo non ne coltivò la candidatura, preferendo Rodotà, resta però l’impressione che il M5s mantenga una ostilità per così dire attenuata verso il professore. E allora forse il discorso di Polillo lancia un’esca più sottile e palazzo Chigi nasconde in realtà il Quirinale, a tempo debito naturalmente, per il quale i 5stelle saranno comunque grandi elettori, comunque vadano le prossime politiche. Intanto, buon Ferragosto.