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Il M5s ha un piano quinquennale per i rifiuti a Roma. Occhio ai sabotatori trotzkisti

Massimo Bordin

La situazione nella Capitale è sopra il livello di guardia. L'assessore nega l'evidenza, il sindaco grida al complotto, e il blog di Grillo assicura: “C'è un progetto rivoluzionario”

L'emergenza rifiuti a Roma è una utile verifica di un governo a cinque stelle. Non si tratta tanto di osservare che quasi un anno può tranquillamente essere considerato un tempo congruo per formulare un giudizio al netto dell'inevitabile rodaggio. Non si tratta nemmeno di ignorare la pesante eredità pregressa. Basta osservare che in undici mesi, che non sono un battito di ciglia, nulla in merito alla gestione dei rifiuti è migliorato, se mai l'impressione è opposta. I rifiuti vengono mandati ad inceneritori, all'utilizzo dei quali la giunta è contraria, in altre parti d'Italia o addirittura all'estero, esattamente come facevano, e ancora fanno, molti grandi comuni diversamente governati. L'operazione ha un costo e tempi non sempre sincronizzati. Oggi la situazione è indiscutibilmente sopra il livello di guardia. Cosa fa la giunta? Ha due tipi di reazione. La prima, infantilmente aggressiva: si nega l'evidenza. L'assessore all'Ambiente ha sostenuto che non c'è nessuna emergenza. L'assessore ha anche recentemente sostenuto di non aver mai visto un topo girando per Roma. L'attendibilità è molto relativa e, a parte questo, la reazione è controproducente. Meglio ritornare allo schema detto "congiura dei frigoriferi" utilizzato agli esordi dalla sindaca. È l'ipotesi del sabotaggio, delle resistenze delle forze che si oppongono alle novità che sicuramente il M5s porterà. Il progetto è bellissimo, assicura il blog di Grillo, e in cinque anni, con l'aiuto dei cittadini, si realizzerà. Dunque abbiamo il piano quinquennale, e se non si realizza sarà colpa dei sabotatori trotzkisti.