Samuel F.B. Morse, Susan Walker Morse (La musa) (dettaglio),1945 

bandiera bianca

Caro Antonio, sono il tuo diario

Antonio Gurrado

Una app del mio telefono, dopo un aggiornamento, ha iniziato a propormi di scrivere qualcosa una volta ogni tanto

Il mio diario mi scrive. Non sono ubriaco né prigioniero di un parallelo mondo distopico: è una app del mio telefono che, dopo un aggiornamento, si è presentata dicendomi grossomodo “Sono il tuo diario” e ha iniziato a propormi di scrivere qualcosa una volta tanto. Il mio diario, evidentemente, non mi conosce; non sa quindi che passo già buona parte della giornata a scrivere per committenti tridimensionali, e che pertanto mi sono sentito in diritto di ignorare il suo suggerimento.

Il mio diario però non demorde; mi ha proposto una lista di argomenti da cui potrei trarre spunto. Siccome, però, per il mio diario io sono il mio telefono, ha cercato di ingolosirmi con informazioni tratte da quella specie di anima esteriorizzata. Ad esempio, perché non commentare le foto recenti? Eppure, in buona parte, la mia galleria è fatta di ritagli da giornali e libri o da dettagli di casa per dare istruzioni alle maestranze, niente selfie o aperitivi né panorami mozzafiato.

Allora perché non raccontare gli allenamenti, il cui dispendio in calorie è fedelmente registrato dal telefono? Perché faccio la stessa routine da non so quanto, anzi forse dovrei prendermi un personal trainer per non morire di noia. Sviluppare invece quegli appunti presi frettolosamente nel bloc-notes sul cellulare? Spiace dirlo, ma sono la lista della spesa.

Esasperato, il mio diario gioca la carta definitiva e mi dà il compito di raccontare il mio incontro con una persona saggia. Ne avrò ben incontrata una, vero? Sì, caro diario: quella che mi ha spiegato come silenziare le notifiche delle app.

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