Andrea Giambruno (foto ansa)

bandiera bianca

Le parole di Giambruno sugli stupri sono uno scandalo, ma non per il motivo che tutti pensano

Antonio Gurrado

Nel suo contestato intervento il presentatore Mediaset ha utilizzato un linguaggio pomposo e inutile. Una tendenza endemica nella lingua stentata e incomprensibile che si parla oggi in Italia

Anche io mi sono scandalizzato per le parole di Andrea Giambruno, inorridendo non quando ha detto “lupo” né “se eviti di ubriacarti”, bensì quando ha parlato di “incorrere in determinate problematiche”. Chi dice “problematica” quando intende “problema” sta tentando di darsi il tono da intellettuale che parla difficile di fronte a un inerte pubblico di semplici; sta cercando di ammantare della dignità dell’astrazione un concetto concreto o terra terra; sta usando una parola per l’altra perché non è consapevole o non è convinto di ciò che sta esattamente dicendo. È una tendenza endemica nella lingua stentata e incomprensibile che si parla oggi in Italia (l’altro giorno in treno l’altoparlante ha annunciato le “operazioni di controlleria”) ed è sia causa sia effetto del modo sciatto e volgare in cui gli italiani agiscono e pensano: non avendo idee chiare, si esprimono in modo confuso; parlando a casaccio, agiscono in maniera irragionevole o bestiale. Per questo, mentre tutti ascoltando Giambruno si mettevano a strillare “al lupo, al lupo”, io leggevo il sottopancia “Il branco che stupra, è un’emergenza sociale?” urlando disperato e solo: “La virgola, la virgola fra soggetto e predicato!”

Di più su questi argomenti: