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Bandiera Bianca

Il #metoo è un cubetto di ghiaccio mezzo sciolto

Antonio Gurrado

A giudicare dalla testimonianza di una esperta copywriter intervistata da Rep, più che le molestie sessuali il problema sono le ingiustizie sul lavoro. Ma quelle non risparmiano neppure gli uomini

Benché ultimamente oscurato da notizie che creano più allarme (la pandemia, la guerra, l’apocalisse climatica) è giusto che non si spenga l’interesse nei confronti del #metoo, la campagna globale contro le molestie sessuali. Repubblica, ad esempio, dedica oggi mezza pagina (l’altra metà è riservata alle gare d’appalto dei comuni di Rho e Colle Val d’Elsa) al “#metoo” della pubblicità”, intervistando una esperta copywriter sulle molestie sessuali nel settore. “Poco più che ventenne mi chiesero se avessi un compagno e se volessi figli”. Pratica orribile, certo, come da tempo denunciano tutti quei maschilisti secondo i quali, dietro il calo delle nascite, c’è la mitologia ossessiva della realizzazione professionale; ma le molestie sessuali? “Solo una volta ho avuto un indeterminato. Dovevo fare ore extra non retribuite”. Ingiustizia intollerabile, comune a tantissimi lavoratori ambosessi; parliamo però delle molestie sessuali. “Da stagista venni definita schiava”. Come lo stagista di “Boris”, che però era maschio; meglio concentrarsi sulle molestie sessuali. “Nonostante fossi la collega con più esperienza in un determinato progetto, non ne ero messa a capo”. Benvenuta nel club; fra gli iscritti ci sono anche maschi che per motivi imperscrutabili si sono visti superare da donne, o maschi da altri maschi, o donne da altre donne; non è chiaro però il nesso con le molestie sessuali. “Un mio capo mi ha dato la colpa di un errore che non dipendeva da me”. E le molestie sessuali? “Un superiore, una volta, mi disse di essere più bagascia”. Oh, finalmente! “Ma non era una vera e propria allusione sessuale, intendeva che dovevo mostrarmi più piaciona e accomodante”. Quindi, niente molestie sessuali? “Le molestie sessuali sono la punta dell’iceberg di un modello culturale”. Strano; dall’intervista pare invece che ci sia la punta ma non l’iceberg, e che il #metoo sia una specie di cubetto di ghiaccio mezzo sciolto.

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